E se tutto tornasse com’era all’origine, cioè prima che Yasser Arafat si inventasse di sana pianta il popolo palestinese? Se la West Bank tornasse sotto la Giordania e la Striscia di Gaza tornasse all’Egitto così com’era nel 1967? Chi avrebbe il coraggio di protestare?
L’ipotesi e meno campata in aria di quanto si possa pensare. Già qualche mese fa ne hanno parlato Abu Mazen e il Re di Giordania, Abd Allah. Anche importanti media arabi e analisti avevano riportato la notizia. Prima ancora avevano affrontato il discorso lo stesso Abd Allah e l’ex Presidente egiziano, Hosni Mubarak, i quali nel 2009 sembra che avessero approntato un dettagliato piano per reintegrare la Cisgiordania in Giordania e la Striscia di Gaza in Egitto. D’altra parte, come tutti sanno, i palestinesi sono una invenzione di Arafat (per altro egiziano) e fino ad oggi sono stati usati dagli arabi (e non solo) come arma di propaganda contro Israele.
In realtà l’idea di una confederazione tra Cisgiordania e Giordania era stata avanzata già dal 1994 ma non si parlava di annessione. Nello stesso periodo si era parlato anche del trasferimento della Striscia di Gaza sotto il controllo egiziano (ancora Hamas non controllava la Striscia) invece che sotto controllo della ANP (OLP). Gli accordi di Oslo stabilirono poi che Gaza sarebbe andata alla ANP e in ottemperanza a quegli accordi Israele evacuò la Striscia di Gaza nel 2005. Ma con il senno di poi si può parlare di decisione sbagliata e dettata dalla incredibile volontà internazionale di voler veder nascere uno Stato mai esistito e una etnia mai esistita, quella palestinese, in effetti per buona parte giordana e in misura minore egiziana.
Ora in molti stanno seriamente pensando di rispolverare questa vecchia idea che però non manca di accaniti oppositori, primi tra tutti i terroristi di Hamas che si vedrebbero depredati della gallina dalle uova d’oro, quella Striscia di Gaza che negli ultimi anni ha garantito al movimento terrorista entrate milionarie. Per non parlare poi delle tante Ong che campano (benissimo) con i finanziamenti alla Palestina. Infine ci sono gli oligarchi della Autorità Nazionale Palestinese che se la cosa andasse in porto non potrebbero più dirottare centinaia di milioni di dollari nei loro conti svizzeri.
Eppure, tolti l’Iran e la Siria che hanno ragioni strategiche per opporsi a una cosa del genere, l’idea piace parecchio agli emiri arabi, ormai stanchi di gettare miliardi di dollari nel pozzo senza fine palestinese. Storicamente il ruolo della Palestina non ha più ragione di esistere. L’Idea della Palestina come mezzo di contrasto a Israele è infatti ormai superata dai fatti e non ha più senso continuare con questa farsa. Solo per gli antisemiti a tutti i costi ha ancora senso parlare di Palestina come Stato indipendente.
Purtroppo però a contrastare questa soluzione ci sono le popolazioni giordane ed egiziane che non amano molto i cosiddetti “palestinesi” giudicati non propriamente in senso positivo. In Giordania non si sono scordati il tentativo di Arafat di abbattere Re Husayn (padre di Abd Allah) e i cosiddetti “profughi palestinesi” non godono di alcun Diritto. Non sono per niente amati. In Egitto poi sta montando l’odio contro Hamas considerato un alleato e sostenitore del regime di Morsi.
Pur tuttavia, dando per scontato che anche questo tentativo di pace tra israeliani e palestinesi fallirà (e non certo per volontà israeliana) da più parti si fa pressante la ricerca di una soluzione alternativa che potrebbe essere proprio quella di trasferire la Cisgiordania sotto controllo giordano e la Striscia di Gaza sotto controllo egiziano. Insomma, un ritorno alle origini e la fine del più grande bluff della storia, la Palestina.
Adrian Niscemi
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