Saranno contenti i cultori della trasformazione della Unione Europea anche se invece che ad una evoluzione, come tutto vorremmo, si sta assistendo ad una involuzione dell’organismo europeo. Ormai quella Eurabia descritta e temuta prima da Bat Ye’or poi da Oriana Fallaci è una realtà, un dato di fatto conclamato.
Non è solo l’obbedire ciecamente agli ordini che arrivano dalla Lega Araba a farmi dire questo. L’ultimo esempio lo abbiamo avuto con la risoluzione del Parlamento Europeo che riconosce la Palestina, una risoluzione dettata dalla Lega Araba, identica a quella presentata dagli arabi già da qualche mese. Quello che mi fa dire che Eurabia è già una realtà sono i dati ben snocciolati questa mattina da Guy Bechor in un editoriale sul maggiore quotidiano israeliano, Yedioth Ahronoth.
I dati sono impietosi e mostrano una vera e propria islamizzazione progressiva del vecchio continente, una “arabizzazione” che parte dalle maggiori aziende europee e finisce nei dati anagrafici, quelli dei censimenti dei vari stati che mostrano come entro la fine di questo decennio le maggiori città europee saranno a maggioranza musulmana. Non tra qualche decennio ma proprio tra qualche anno.
«La prima grande città europea che avrà una maggioranza musulmana entro la fine del decennio sarà Marsiglia» ci dice Guy Bechor prima di aggiungere alcuni dati. Per esempio, oggi la popolazione musulmana di Marsiglia si aggira già tra il 30% e il 40%. Entro il 2016 verrà inaugurata una grandissima moschea con un minareto alto 25 metri e con una sala preghiera che potrà contenere 14.000 fedeli.
L’altra grande città che alla fine del decennio sarà a maggioranza musulmana è Barcellona dove già oggi la percentuale di cittadini islamici si attesta al 30%. Poi ci sono altre città spagnole dove i musulmani hanno già raggiunto il 40%. Poi c’è Bruxelles che paradossalmente è considerata la capitale dell’Unione Europea, dove già oggi la percentuale dei musulmani arriva al 30%. Alla lista si aggiungono poi Malmo in Svezia (ne abbiamo parlato ieri), Rotterdam, Amsterdam, Luton (a soli 50 Km da Londra) e una lunghissima serie di piccole città in tutta Europa.
Non starò, almeno per adesso, ad analizzare i motivi di questa “arabizzazione” dell’Europa, i motivi sono troppo complessi e dovranno essere analizzati in separata sede (e lo faremo), e non vorrei nemmeno demonizzare il pericolo islamico, quello che mi interessa evidenziare sono i motivi che portano l’Unione Europea a essere schiava dei diktat della Lega Araba.
Sono anni che la Lega Araba detta le politiche europee. Prima lo faceva con il ricatto del petrolio ma sarebbe riduttivo circoscrivere il tutto al fattore energetico. Gli arabi si stanno letteralmente comprando a prezzi da saldo mezza Europa. Le maggiori compagnie europee sono in parte o totalmente in mano alla lobby araba, la popolazione araba (o musulmana) cresce a ritmi vertiginosi e di certo i politici non possono fare a meno del loro apporto. Da decenni la Fratellanza Musulmana è una delle lobby più potenti in Europa come abbiamo già evidenziato in questo nostro report. C’è da stupirsi quindi se l’Unione Europea adotta linee politiche dettate dalla Lega Araba? E si badi bene, non c’è colore politico che tenga, fanno tutti gli interessi degli arabi semplicemente perché non ne possono fare a meno.
E allora possiamo ancora parlare di Unione Europea o dobbiamo parlare dell’organismo europeo come di una figliale della Lega Araba? Proprio oggi in Italia c’è un esempio eclatante che magari ai più è sfuggito. Oggi si gioca la finale della supercoppa italiana di calcio, e dove si va a giocare questa importantissima partita? In Qatar, cioè nello Stato arabo che più di tutti finanzia e supporta il terrorismo islamico, dall’ISIS ad Hamas. C’è davvero di che riflettere.
E allora bisognerebbe dire ai vari Grillo, Salvini e a tutti gli anti-europeisti che prima di dire che occorre uscire dalla Unione Europea si dovrebbe uscire dalla Lega Araba Europea perché in questo momento è a questo che si è ridotta l’Unione Europea, qualcosa di lontanissimo da quell’organismo che non molti anni fa si creò basandosi sulla Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo, una dichiarazione che oggi per mero interesse viene calpestata come se nulla fosse.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Sharon Levi
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