Inizia oggi il lungo fine settimana delle elezioni europee. Da oggi si vota infatti nei Paesi Bassi e in Gran Bretagna. Seguiranno a ruota tutti gli altri Paesi con l’Italia che chiuderà la tornata elettorale domenica 25 giugno.
Non sappiamo come sia andata la campagna elettorale negli altri Paesi, in Italia è stato uno spettacolo indecente. Si è parlato pochissimo di Europa e tantissimo di politica interna, come se fossero elezioni nazionali invece che europee. L’unica cosa che sembra essere veramente certa è che dopo più di 70 anni il nazismo tornerà ad essere di moda in Europa. Se infatti le previsioni della vigilia verranno confermate i movimenti estremi e anti-europeisti faranno un balzo in avanti impressionante.
Segnali del ritorno del nazismo c’erano già da tempo in Europa ma sembra che gli allarmi più volte lanciati non siano serviti a un gran che, nemmeno a convincere i burocrati di Bruxelles che con questo tipo di politica avrebbero consegnato il continente nelle mani di chi approfitta del disagio sociale per guadagnare consenso. Su questo fatto la storia è impietosa: il nazismo è figlio del disagio sociale, si insinua come un virus in un corpo malato e contagia tutto.
La novità rispetto al concetto di riferimento del nazismo così come lo abbiamo studiato nei libri di storia sta nel fatto che il nuovo nazismo è del tutto trasversale e sarebbe poco corretto parlarne solo come un fenomeno figlio della ultra-destra. Oggi il nazismo del 21esimo secolo è un tipo di nazismo del tutto trasversale che va dalla estrema destra alla estrema sinistra. Sono infatti moltissimi i punti di contatto tra questi due punti estremi a partire da una fortissima pulsione verso l’antisemitismo passando per un marcato nazionalismo per finire nell’anti-europeismo più smaccato. In mezzo ci sono gli stessi programmi che forse si differenziano solo sulla questione della immigrazione, inconcepibile per l’ultra-destra, da liberalizzare totalmente per l’ultra-sinistra. Ma per tutto il resto dicono le stesse cose. In queste due realtà si confonde una enorme galassia di movimenti difficilmente collocabili che vanno dagli antagonisti ai nazisti di Alba Dorata passando per il Movimento 5 Stelle.
Sembra quasi un déjà vu di quanto avvenuto nel 1933 in Germania con la differenza che questa volta il fenomeno è continentale e, come detto, non identificabile esclusivamente nella ultra-destra nazionalsocialista. Sottovalutare quello che sta avvenendo oggi in Europa potrebbe essere un errore fatale e trasformare un fenomeno estemporaneo in una malattia cronica.
L’antidoto al nazismo (di destra o di sinistra) è lo sviluppo, sono le riforme, è un cambio radicale di marcia dell’Unione Europea nata proprio a seguito di quanto successo lo scorso secolo. Non capire questo significa consegnare il continente a chi lo vuole riportare indietro nel tempo. E siccome si spera che benché in forte crescita i nazisti non riusciranno a controllare il Parlamento Europeo, ci aspettiamo dalla nuova Europa un repentino cambio di marcia e che queste elezioni servano da lezione. Diversamente la voglia di nazismo in Europa non potrà che crescere.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Carlotta Visentin
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