La notizia è appena stata data (ore 08,45): i killer di Brindisi sarebbero due e, secondo alcune indiscrezioni, un uomo sarebbe sotto torchio anche se verso di lui al momento non ci sarebbero accuse precise. Se ciò fosse vero anche la pista del gesto isolato di un folle potrebbe perdere consistenza.
E si perché, o i folli erano due oppure si tratterebbe di un gesto programmato da più persone ed eseguito da due “manovali”. Un altro elemento che non fa pensare al gesto di un folle è che manca qualsiasi rivendicazione, cosa che un folle avrebbe fatto, magari a nome di un fantomatico gruppo di fantasia che vive solo nella sua testa, ma difficilmente un folle rinuncia alla ribalta. Infine la preparazione dell’attentato e l’uso di un telecomando come mezzo per innescare l’ordigno fanno pensare che difficilmente una sola persona possa aver fatto tutto questo da sola.
Ma, come detto, se i killer sono più di uno e quindi la tesi del gesto isolato di un folle cadrebbe miseramente, quale linea dovranno seguire i magistrati che indagano su questo vile attentato? Potrebbe tornare in auge la tesi del’attentato mafioso, ma anche li ci sono molti dubbi, non fosse altro perché la Sacra Corona Unita dispone di tritolo a iosa e non avrebbe mai usato bombole del gas per un attentato. Tutte le ipotesi sono al vaglio dei magistrati compresa quella eversiva anche se c’è una stranezza: nelle foto delle riprese video che inquadrano l’attentatore diffuse dai magistrati il volto della persona è offuscato. Perché? Il volto in chiaro avrebbe aiutato i magistrati a trovarlo, eppure lo hanno offuscato. Cosa si vuol nascondere all’opinione pubblica?
Le prossime ore forse ci daranno le risposte alle nostre domande, fatto sta che la corsa a sminuire questo gesto criminale e vigliacco lascia piuttosto perplessi, sembra quasi che si voglia esorcizzare la reazione della gente che al momento si limita a qualche manifestazione e all’indignazione, ma che potrebbe montare diversamente quando saranno chiari i mandanti dell’attentato.
Bianca B.