Il Federal Bureau of Investigation (FBI) ha messo in guardia diverse aziende americane legate al settore della difesa e ad altri settori sensibili in merito a un probabile e sofisticato attacco cibernetico da parte di un gruppo di Hacker iraniani.
A renderlo noto è la Reuters che è venuta in possesso di un dossier inviato dalla FBI a diverse aziende del comparto difesa, al Pentagono e alla NSA.
Secondo quanto riporta la Reuters l’FBI avrebbe ripreso un allarme lanciato la scorsa settimana dalla società di sicurezza informatica Cylance Inc nel quale si riportava la scoperta di un massiccio e sofisticato attacco da parte di un gruppo di Hacker iraniani ad una cinquantina di aziende americane e ad altrettante aziende in tutto il mondo. Il rapporto dell’FBI descrive con accuratezza il software usato per gli attacchi e i metodi per difendersi. L’FBI ha chiesto alle aziende che ritengono di essere vittime di questo attacco di contattare immediatamente il Bureau.
Il capo della Cylance Inc, Stuart McClure, ha avvertito che l’attacco potrebbe essere di dimensioni molto maggiori di quello che si pensava all’inizio e che potrebbe riguardare alcune aziende che collaborano attivamente con il Pentagono e con la NSA.
Secondo Stuart McClure gli attacchi partono da due indirizzi IP basati in Iran anche se è impossibile far risalire gli attacchi al Governo Iraniano. Tuttavia è innegabile che il regime di Teheran ha recentemente formato una task force informatica ufficialmente per difendere il proprio programma nucleare da attacchi informatici (tipo il virus Stuxnet) ma che presumibilmente è preposta a lanciare a sua volta attacchi contro quei paesi che ritiene “nemici”.
In merito all’allarme lanciato dalla FBI la Reuters ha chiesto un commento sia al Pentagono che alla NSA senza tuttavia ricevere alcuna risposta. Un anonimo funzionario della FBI ha detto comunque che in un momento in cui tutto è basato sulla tecnologia informatica un attacco di questo genere è un vero e proprio “atto di guerra”.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Maurizio A.
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