Quella dell’odio contro gli omosessuali è diventata una vera e propria ossessione nella mente bacata degli Ayatollah iraniani. L’ultima sparata ha provocato addirittura una crisi diplomatica con il vicino Azerbaijan colpevole, secondo di iraniani, di ospitare la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, il festival della canzone europea. Secondo un noto religioso, l’ Ayatollah Sobhani, a margine del festival canoro si sarebbe svolta una manifestazione gay.

Apriti cielo, immediatamente l’Ayatollah Sobhani ha emesso una fatwa contro l’avvenimento intimando a tutti i musulmani della regione a protestare contro questo “evento blasfemo”. Teheran ha richiamato l’ambasciatore in Azerbaijan “per consultazioni” e la massa di islamici presenti nel piccolo Paese del Caucaso si è messa in fibrillazione.

Peccato che a margine dell’Eurovision Song Contest non sia prevista alcuna manifestazione gay e anche se fosse stata programmata non erano certo cose che avrebbero riguardato l’Iran. La realtà è tristemente un’altra. Oltre ad essere estremamente omofobi (in Iran hanno impiccato quattro omosessuali ancora pochi giorni fa), agli Ayatollah da fastidio qualsiasi cosa che sia minimamente occidentale e, senza dubbio, l’Eurovision Song Contest lo è. Per loro tutto ciò che è occidentale è perverso, paragonabile all’omosessualità. Poi magari i primi ad abusare dei bambini sono proprio gli Ayatollah (vedere questo video).

La cosa ha trovato risalto anche nelle agenzia stampa iraniane. La FARS ha scritto « abbiamo sentito che il governo dell’Azerbaigian ospita il Concorso Eurovisione della canzone internazionale e che durante questo concorso ci sarà anche una parata gay. Invitiamo tutti musulmani della regione a protestare contro l’evento».

Qualche analista più attento alle vicende regionali afferma però che la questione della manifestazione gay è solo un pretesto. In realtà l’Iran intenderebbe provocare disordini in Azebaijan, reo di essere un “buon amico” di Israele. E quale miglior motivo di una bella parata gay?

Sarah F.