La Turcophobia ci mancava nel vocabolario sempre in aggiornamento della propaganda islamista di Erdogan. A sdoganare il termine è stato il portavoce del sultano turco, Ibrahim Kalin, in una intervista con la CNN turca.

Kalin sostiene che in Europa la Turcophobia supera persino l’islamophobia e che questa “paura della Turchia” deriva dal fatto che Erdogan sta mettendo a nudo tutti i difetti dell’occidente e in particolare quello che lo stesso Ibrahim Kalin nel suo libro (I, the Other, and Beyond) classifica come “puro terrore del turco” inserendo questo terrore come parte dello scontro tra occidente e Islam. Insomma, secondo il portavoce del sultano turco sarebbe Erdogan colui che porta vanti la bandiera dell’islam in occidente e che per questo cresce la paura verso la Turchia.

Non è certo una novità che Erdogan cerchi di accreditarsi nel mondo musulmano come l’unica guida in grado di portare avanti la conquista islamica dell’occidente e anche le dichiarazioni degli ultimi giorni vanno tutte in questa direzione, solo che la “paura della Turchia” che arriva addirittura a sostituire la “paura per l’islam” ci sembra tanto un esercizio di megalomania, l’ennesimo di Erdogan.

Ed è proprio la megalomania del sultano turco che dovrebbe preoccupare l’Europa, in particolare l’evidente tentativo di accreditarsi come leader supremo e inflessibile della Fratellanza Musulmana e più in generale dell’islam sunnita che in Europa rappresenta la stragrande maggioranza del popolo musulmano. Solo che le dichiarazioni a raffica dei giorni scorsi tutte volte a esacerbare gli animi dei milioni di musulmani in Europa non hanno trovato una reazione europea degna di questo nome, in particolare il silenzio della Mogherini appare come un segno di debolezza che non contribuisce certo ad allentare la tensione, anzi, in questo vergognoso silenzio Erdogan ci vede quella debolezza che poi non fa altro che aumentare la sua megalomania e il suo infinito ego. Se a Bruxelles credono che il silenzio di fronte alle incredibili accuse mosse da Erdogan alla Germania, all’Olanda e oggi anche alla Danimarca, sia la strada migliore per non peggiorare la situazione si sbagliano di brutto. Più stanno zitti e più la megalomania di Erdogan cresce.

E’ vero, il sultano turco ricatta l’Europa con la bomba di milioni di profughi e con l’importante presenza turca in vari paesi europei (soprattutto in Germania), ma questo non significa che gli si possa permettere di fare e dire ciò che vuole. Ogni parola non detta lo rafforza e quindi rafforza lo scontro di civiltà dando forza alla componente musulmana facendo apparire gli europei come fragili e timorosi. Non è più il momento di tacere.

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