Noi parliamo di integrazione e loro ci massacrano

9 Aprile 2012

Un’altra strage di cristiani è avvenuta ieri in Nigeria. Due attentati per un totale di oltre 70 morti, questo il bilancio della Pasqua di sangue in Nigeria dove a essere nel mirino degli islamici sono state le chiese cattoliche gremite di fedeli.

E mentre gli islamici massacravano senza pietà i cristiani il Papa parlava di pace e di integrazione pur condannando gli attacchi alle chiese in Nigeria.

Anche in Europa si continua a parlare di integrazione e di accoglienza, il tutto a pochi giorni dalla strage antisemita di Tosola e mentre in tutto il continente continuano a crescere i movimenti estremisti islamici che vogliono l’introduzione della Sharia e delle sanguinarie usanze islamiche in Europa.

E’ arrivato il momento che l’Europa e tutto il mondo libero prenda coscienza che “c’è un problema islamico” nel mondo, un problema che non può e non deve essere sottovalutato perché diventa sempre più grande ed evidente. Si può e si deve parlare di “guerra di religione” quando cristiani ed ebrei sono ammazzati come cani solo per il loro credo religioso. Si può e si deve soprattutto quando ciò avviene in interi stati come la Nigeria, l’Egitto, l’Iraq, il Sudan e con una probabilità molto alta che avvenga anche in Nord Africa come eredità delle cosiddette “primavere arabe”. Accettare che questo possa avvenire anche in Europa nel nome di una integrazione impossibile non è accettabile.

Roberto Delponte

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