L’operazione ucraina in Russia ha svegliato Putin dal suo sogno

Vladimir Putin è stato un imperialista fortunato. Ha potuto invadere l’Ucraina e combattere sul suo territorio sicuro che la Russia fosse un rifugio. La situazione è cambiata questa settimana, quando l’Ucraina ha inviato truppe d’élite nella regione russa di Kursk in un’operazione che ha sorpreso e sconcertato il Cremlino. Gli Stati Uniti aiuteranno Kiev a rimanere in attacco?

I veicoli corazzati ucraini sono penetrati nelle linee difensive russe e, secondo quanto riferito dall’Institute for the Study of War, alcune forze sono riuscite a penetrare per oltre 20 miglia nella regione di Kursk. Le nostre fonti dicono che l’Ucraina ha dedicato all’incursione truppe ben addestrate.

“I russi erano completamente impreparati”, afferma Serhii Kuzan, capo del Centro ucraino per la sicurezza e la cooperazione (Ukrainian Security and Cooperation Center), un think tank di Kiev. “Le unità di confine stavano fuggendo e abbandonando le unità di leva”. I suoi contatti sul campo hanno detto che quattro soldati ucraini hanno catturato circa 40 russi in un solo scontro.

L’Ucraina ha mantenuto il silenzio sulla campagna di Kursk, compresi i suoi obiettivi. Ma è ragionevole pensare che l’incursione abbia lo scopo di dimostrare al Cremlino che non può dedicare truppe all’attacco all’interno dell’Ucraina senza mettere a rischio alcuni dei propri mezzi e soldati in Russia.

Il fatto che i russi siano stati colti di sorpresa dimostra quanto pensassero che il loro territorio fosse un rifugio. Questo è stato uno degli obiettivi delle spacconate di Putin sulla lotta alla NATO e sull’uso delle armi nucleari. Vuole che gli Stati Uniti e i governi dell’Europa occidentale costringano l’Ucraina a combattere solo sul suo territorio.

Ma non si può vincere una guerra solo in difesa, soprattutto quando l’invasore può ammassare soldati, missili e rifornimenti indisturbato oltre il confine. La campagna ucraina sul Kursk potrebbe indurre i russi a ridistribuire la potenza di combattimento da altri punti del fronte di 600 miglia nell’Ucraina orientale.

L’incursione a Kursk arriva dopo che la Russia ha lanciato un’offensiva contro la regione ucraina di Kharkiv a maggio e ha martellato soldati e civili nella regione. La Russia ha dislocato alcune truppe a Kursk e si teme un attacco simile a Sumy, a nord-ovest di Kharkiv.

L’incursione dell’Ucraina mina le affermazioni della Russia sull’inevitabilità militare, dato che il Cremlino ha dovuto evacuare i villaggi vicini al confine. Il generale Valery Gerasimov, comandante militare russo, ha cercato di rassicurare l’opinione pubblica russa. Ma la Russia ha inviato rinforzi e i suoi blogger militari criticano i leader per non aver saputo individuare e prevenire l’attacco ucraino.

L’audace mossa dell’Ucraina è anche una lezione per l’amministrazione Biden, che a giugno ha finalmente cambiato la sua politica per permettere all’Ucraina di usare alcune armi statunitensi per colpire il territorio russo. Putin è tornato a giocare la carta dell’escalation, accusando l’Ucraina di una “provocazione su larga scala”. La provocazione è stata l’invasione del 2022 e gli attacchi con missili e droni contro città e civili ucraini.

Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha dichiarato mercoledì che gli Stati Uniti stanno comunicando con l’Ucraina “su questa particolare operazione” e “le azioni che stanno intraprendendo oggi non violano la nostra politica”.

È bello sentirlo, ma la risposta migliore è far affluire in Ucraina ancora più armi, compresi i missili a lungo raggio che mirano alle basi e alle linee di rifornimento in Russia, e rimuovere i limiti all’uso dei missili ATACMS. Quanto più l’Ucraina riuscirà a mettere a rischio la macchina da guerra russa, tanto prima avrà più influenza per riavere il proprio territorio.