Procreazione e nozze gay: due schiaffi agli Ayatollah cattolici

10 Aprile 2014

progreazione-nozze-gay

In un solo giorno gli Ayatollah cattolici si sono beccati due schiaffi non da niente. Il primo e più importante è quello sulla procreazione assistita arrivato dalla Consulta che ha bocciato la norma contenuta nella legge 40 che proibiva alle coppie sterili il ricorso a donatori esterni. Il secondo è quello ricevuto sulle nozze gay dal Tribunale di Grosseto che ha accolto il ricorso di una coppia omosessuale sposatasi a New York che aveva chiesto la trascrizione degli atti nei registri civili del Comune di Grosseto e che si era vista rifiutare tale richiesta  perché “la normativa italiana non consente che persone dello stesso sesso possano contrarre matrimonio”.

Quello sulla procreazione assistita è senza dubbio quello che più scombussola gli Ayatollah cattolici perché vede vanificato uno sforzo fatto in prima persona dal Vaticano e in particolare dal Cardinal Bagnasco. Le reazioni cattoliche sono state quasi compulsive, si è andati dal “fecondazione selvaggia per tutti” di Famiglia Cristiana al “avere un figlio non è un Diritto” del Cardinal Ruini. In realtà questa decisione della Consulta mette fine ai costosissimi “viaggi della speranza” che molti italiani intraprendevano all’estero e quindi a quel vile mercato che approfittava di questo enorme buco nel Diritto italiano. Se vogliamo trovare un termine di paragone la decisione della consulta è paragonabile all’entrata in vigore della legge sull’aborto che mise fine al mercato degli aborti clandestini.

Meno importante in termini legali ma non in termini di Diritto la decisione del Tribunale di Grosseto di imporre la trascrizione nei registri civili del matrimonio contratto da due omosessuali del posto a New York. Legalmente non è un riconoscimento effettivo del matrimonio tra persone dello stesso sesso ma solo l’obbligo di registrazione, anche se il Tribunale di Grosseto fa notare che nella Costituzione Italiana non si dice che un matrimonio debba essere contratto tra persone di sesso diverso quindi tecnicamente il matrimonio omosessuale potrebbe essere già un Diritto. Ed è su questo punto che forse si svolgerà la prossima battaglia di Diritto. Se la Costituzione Italiana non specifica che il matrimonio è un atto tra persone di sesso diverso implicitamente ammette il matrimonio tra persone dello stesso sesso. C’è poco da discutere.

Che l’Italia finalmente intraprenda la via del progresso e si lasci alle spalle i vari Ayatollah cattolici alla Giovanardi e alla Ruini? Speriamo. Ma siamo sicuri che la lotta sarà ancora lunga. Questi sono solo due piccoli passi avanti verso il Diritto.

Scritto da Bianca B.

Go toTop