I ribelli Houthi nello Yemen, cioè l’Iran, hanno pesantemente minacciato gli Emirati Arabi Uniti se non toglieranno il loro sostegno all’Arabia Saudita nella guerra in Yemen. “Gli Emirati Arabi Uniti non sono in grado di resistere agli attacchi missilistici perché sono un piccolo paese e la sua economia dipende dalla sicurezza, dalle relazioni con altri paesi e da un certo numero di società internazionali che operano nella regione”, ha detto ieri sera Mohammad Abdul Salam…
Nessun malinteso. Quando dici ribelli Houthi nello Yemen è come dire Iran, è come dire Ayatollah. Eppure dalle parti del Golfo Persico, specie negli Emirati Arabi Uniti, sono titubanti ad ammetterlo. E si perché in quel caso l’attacco mortale di lunedì scorso agli impianti petroliferi di Abu Dhabi, prontamente rivendicato dai ribelli Houthi dello Yemen, sarebbe invece da attribuire a Teheran. Eppure è proprio così. Nelle ultime settimane gli Emirati hanno affiancato i sauditi nell’offensiva…
Speriamo che questo non irrilevante episodio risvegli le anime belle della Casa Bianca e che faccia capire una volta per tutte che trattare con gli iraniani significa trattare con dei terroristi non dissimili da Al Qaeda e ISIS
Il doppio metro di giudizio deve finire. È giusto criticare Riad ma sarebbe giusto fare altrettanto con Teheran e non cercare di andarci a cena o togliere le sanzioni che bloccano i miliardi di dollari che altrimenti confluirebbero nel finanziamento di guerre e terrorismo
Il meccanismo della propaganda iraniana è tanto semplice quanto efficace. Un sito web qualsiasi lancia una notizia, spesso senza punti per verificare, e nel giro di poco tempo quella notizia viene ripresa da decine di altri siti web per lo più legati alle Guardie della Rivoluzione (IRGC).
Nazioni Unite ed Europa sono di fronte a una serie di crisi in Medio Oriente che ne possono rilanciare il ruolo oppure possono affossare definitivamente qualsiasi loro velleità di diventare finalmente organismi in grado di fare da guida al mondo e di gestire crisi complesse che da regionali rischiano di diventare globali.