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«Rifiutiamo il piano di pace proposto dalla Lega Araba semplicemente perché Israele non ha nessun diritto di esistere e perché non accettiamo interferenze esterne». A parlare così è stato il capo di Hamas nella Striscia di Gaza, Ismail Haniyeh.

La scorsa settimana la Lega Araba aveva proposto un suo piano di pace per risolvere la questione israelo-palestinese. Il piano prevedeva concessioni territoriali a Israele sottoforma di “scambio”, una apertura insufficiente ma pur sempre una apertura anche se piena di trabocchetti. Il piano piaceva al Segretario di Stato americano, John Kerry, e all’Unione Europea. Israele era rimasto (a ragione) piuttosto freddo pur apprezzando la parziale apertura. La ANP si era detta disponibile a trattare. La stroncatura di Hamas arriva come una mannaia.

Parlando in una moschea di Gaza, Ismail Haniyeh ha ribadito che l’obbiettivo di Hamas non è trattare con Israele, né ora né mai, ma è quello di conquistare la terra  dal “Mediterraneo al fiume Giordano”. «L’obbiettivo di Hamas è chiaro: nessuna trattativa con chi non ha il diritto di esistere (Israele n.d.r.). La guerra finirà solo quando la terra dal Mediterraneo al fiume Giordano sarà purificata dalla presenza ebraica e sionista» ha detto Haniyeh a una folla delirante.

Nulla di nuovo quindi sul fronte di Hamas. C’è solo da chiedersi come sia possibile che personaggi europei (Ashton in primis) continuino a considerare il gruppo terrorista palestinese un interlocutore quando premedita apertamente un nuovo olocausto ebraico.

Sarah F.