La risoluzione 1701 delle Nazioni Unite che teoricamente avrebbe dovuto impedire il riarmo di Hezbollah, anche se nella realtà non lo ha mai impedito, da ieri è diventata ufficialmente carta straccia quando l’Iran ha annunciato che fornirà le proprie armi all’esercito libanese per combattere lo Stato Islamico, ISIS.

Di fatto è un modo legale per aggirare in maniera aperta e palese quello che la risoluzione 1701 vieta, cioè il riarmo di Hezbollah. Infatti appare assai improbabile che Teheran, da sempre il controllore di Hezbollah, armi quello che teoricamente dovrebbe essere l’unico ostacolo per i terroristi libanesi all’ottenimento del controllo militare del Libano.

Ad annunciarlo attraverso l’Agenzia IRNA è stato Ali Shamkhani, segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale dell’Iran, il quale ha detto che Teheran “fornirà aiuto e attrezzature al glorioso e coraggioso esercito libanese per combattere lo Stato Islamico”. Peccato che, a parte qualche episodio, a combattere lo Stato Islamico non sia l’esercito libanese ma Hezbollah. A chi andranno quindi quelle attrezzature e quell’aiuto di cui parlava Ali Shamkhani e, soprattutto, di cosa si tratta?

Il sospetto è che sia una mossa per compensare l’aiuto dato dall’Arabia Saudita all’esercito libanese (questa volta veramente) nel mese di agosto quando a seguito di alcuni scontri tra Esercito libanese e ISIS, Riyad ha inviato aiuti militari per 2,4 miliardi di dollari e bilanciare così l’aumentata potenza di fuoco dell’esercito libanese nei confronti di Hezbollah. Sempre nel mese di agosto i libanesi hanno ricevuto aiuti militari anche dagli Stati Uniti i quali hanno inviato loro missili Hellfire e aerei leggeri. Non si capisce quindi di quali ulteriori aiuti avrebbe bisogno l’esercito libanese dall’Iran.

La intelligence israeliana sospetta che quello iraniano sia un espediente per aggirare i seppur miseri controlli collegati alla risoluzione 1701 e che Teheran tenti di mandare armi e tecnologia militari (droni e missili) a Hezbollah, il tutto con il consenso dell’Onu.

Al momento non si registrano obiezioni nemmeno da parte americana che, anzi, attraverso il Dipartimento di Stato fa sapere di “apprezzare il gesto iraniano” mentre da Istanbul, dove si teneva il World Economic Forum, José Manuel Barroso ha detto che l’Unione Europea ritiene che “i paesi musulmani si debbano unire contro l’ISIS” e quindi “di apprezzare gli interventi in aiuto di chi combatte l’ISIS sul terreno”. Sostanzialmente un via libera alla operazione iraniana.

La cosa più assurda di tutta questa operazione è che si stanno armando gruppi terroristici che a parte qualche episodio nemmeno combatto contro l’ISIS (Hezbollah in Siria sta combattendo contro il Fronte Al-Nusra) mentre si negano armi tecnologicamente avanzate a chi combatte veramente l’ISIS come i Peshmerga curdi. Orami la questione dello Stato Islamico è diventata la scusa per qualsiasi tipo di operazione in Medio Oriente, anche per quelle più pericolose come quella appena annunciata dall’Iran.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sarah F.

[glyphicon type=”euro”] Sostieni Rights Reporter