A prescindere dalla conferma di Gerusalemme, credo che ci siano pochi dubbi sul fatto che ad attaccare due obbiettivi in Siria siano stati dei caccia israeliani. Il dibattito tutt’al più verte sui reali motivi di questo attacco.

Ieri sera mi è capitato di sentire un servizio (ottimisticamente chiamato “analisi”) su Rai News 24 nel quale l’autore metteva in dubbio l’ipotesi che i caccia israeliani avessero attaccato alcuni depositi di missili S-300 in quanto, a suo dire, le batterie di S-300 sono così grosse da non poter essere spostate in Libano senza che UNIFIL non se ne accorga quindi non sarebbero stati una minaccia per Israele. Nello stesso servizio sempre l’autore “analista” spiegava che le notizie che gli S-300 fossero arrivati in Siria dall’Iran sarebbero state errate in quanto la Russia (che produce il micidiale sistema S-300) non avrebbe mai consegnato quel sistema a Teheran. Dopo di che si è lanciato in una serie di ipotesi secondo le quali Israele starebbe dando sostegno ai ribelli siriani tra i quali, va ricordato, ci sono galantuomini come il Fronte Al-Nusra e, soprattutto, l’ISIS. L’autore (di cui non ricordo il nome) non ha detto nulla di nuovo rispetto a quello che sostengono i media anti-israeliani, siriani, libanesi e iraniani. E’ la stessa linea editoriale copiata punto per punto. Peccato che sia una balla colossale e vi spieghiamo perché.

E’ vero che la Russia non ha mai consegnato gli S-300 all’Iran (almeno ufficialmente) ma alla Siria ne ha consegnati diversi e non è la prima volta che Damasco cerca di trasferirli agli Hezbollah. Oltretutto tali sistemi d’arma possono benissimo essere trasportati smontati anche se non ce n’è bisogno dato che per Hezbollah sarebbe sufficiente farli arrivare al di sopra della linea azzurra che delimita il controllo di UNIFIL.

Fateh-110Dall’Iran non sono arrivati gli S-300 ma i Fateh-110, missili in grado di colpire con una buona precisione obbiettivi a 300 Km di distanza trasportando testate esplosive o chimiche potentissime. Forse per Israele sono un pericolo maggiore delle batterie S-300. Ed è questo che i caccia israeliani hanno colpito oltre alle succitate batterie S-300. Quindi cercare altri obbiettivi o altre ragioni per il raid aereo israeliano in Siria è semplicemente ridicolo.

Israele non fornisce alcun aiuto né ad Al-Nusra né tantomeno all’ISIS. Questa è una balla gigantesca anche perché tutti sanno che sia Al-Qaeda che lo Stato Islamico hanno tra i loro obbiettivi la distruzione di Israele. Israele ha curato diverse volte le persone siriane (combattenti o meno) arrivate sul confine del Golan gravemente ferite, ha fatto cioè il suo dovere umanitario di paese civile. Niente di più, niente di meno. Se Israele cura i famigliari dei boss di Hamas tanto più può curare i siriani feriti. L’unica cosa che può spingere Israele a intromettersi nel conflitto siriano sono quindi le consegne di armi che la Siria potrebbe fare ad Hezbollah. Il Governo israeliano lo ha detto più volte e ogni volta che ha colpito in Siria lo ha fatto perché un certo tipo di armamenti stavano per finire nella disponibilità di Hezbollah.

Infine c’è da dire un’altra cosa, giusto per essere precisi, o quantomeno più precisi di certi “analisti” della RAI. La Russia fa arrivare le armi e i suoi sistemi d’arma destinati al regime di Damasco nel porto di Tartus mentre l’Iran rifornisce la Siria attraverso un ponte aereo. Quando le armi arrivano (soprattutto quelle russe) non sono montate. Per questo c’è un apposito team di esperti russi sia a Tartus che nei vari depositi (il più importante è nei pressi dell’aeroporto di Damasco). Israele non colpisce e non ha mai colpito i sistemi d’arma “smontati” e nemmeno quelli destinati all’esercito siriano, Israele è sempre intervenuto nel momento esatto in cui armi e sistemi d’arma stavano per essere consegnati a Hezbollah, lo ha fatto sempre evitando di colpire nei momenti in cui i tecnici russi potevano essere all’interno dei depositi. Tutto questo per dire che le operazioni condotte dall’aviazione israeliana sono estremamente precise e mirate,mai fatte a caso o per favorire qualsivoglia “resistenza”. Il resto sono tutte balle.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Noemi Cabitza

[glyphicon type=”euro”] Sostieni Rights Reporter