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C’è un vecchio detto secondo cui “il Libano balla sull’orlo di un vulcano”. Mai come ora quel detto rispecchia la verità. Con il coinvolgimento diretto e aperto di Hezbollah nella guerra civile siriana le tensioni all’interno del Paese dei cedri si sono acuite nelle ultime ore e in diverse occasioni si è sfiorato il conflitto armato tra diverse fazioni.  

Ieri si è fatto sentire il capo del partito Kataeb, Amin Gemayel, il quale ha ammonio Hezbollah che un suo coinvolgimento diretto in Siria potrebbe avere gravi ripercussioni in Libano. Gemayel ha invitato il gruppo terrorista libanese a concentrarsi sul vero nemico del Libano, Israele, e non sul tentativo di salvare Assad. Amin Gemayel ha poi parlato delle accuse arrivate dal Bahrein secondo cui miliziani di Hezbollah starebbero addestrando ed armando le milizie sciite ostili al governo del Paese del Golfo. «Una intromissione di Hezbollah nelle vicende interne del Bahrein sarebbe devastante per l’economia libanese» ha ammonito Gemayel. Il Bahrein è infatti uno dei maggiori partner commerciali del Libano.

Hezbollah tuttavia difende le sue “operazioni estere” definendole necessarie alla difesa dei cittadini sciiti sia in Siria che in Bahrein.

Secondo l’International Crisis Group, che ha appena emesso un rapporto allarmate sul Libano, il 2013 potrebbe essere per il territorio libanese una anno durissimo. Il riposizionamento di Hezbollah dopo la più che probabile caduta di Assad potrebbe sconvolgere i fragili equilibri interni del Libano. L’arrivo di centinaia di migliaia di profughi dalla Siria, che siano essi sciiti, sunniti o Alawiti, preoccupa fortemente la minoranza cristiana che vede in questo il pericolo di una maggiore sproporzione tra musulmani e cristiani. Per questo le milizie cristiane, secondo l’International Crisis Group, si stanno armando. Altrettanto stanno facendo i sunniti, da sempre nemici degli sciiti e degli Alawiti. Il rischio che “il vulcano Libano” esploda nel giro di poco tempo è quindi sempre più alto.

Dice la sua anche un ex alleato di Gemayel, Walid Jumblatt, il quale sostiene che Hezbollah dovrebbe concentrarsi sulla difesa del Libano da una futura invasione israeliana (chissà dove l’ha presa Jumblatt questa notizia) e che è indispensabile garantire al Libano lo status quo affinché il Paese dei cedri possa continuare a svolgere il suo indispensabile ruolo nella lotta contro Israele. Insomma, a prescindere dall’appartenenza politica o religiosa, tutti sono convinti che sia più importante combattere Israele piuttosto che sostenere militarmente Assad.

Sarah F.