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Missili balistici sauditi posizionati nel deserto profondo sarebbero puntati verso Israele e verso l’Iran. Ad affermarlo è il Telegraph che cita immagini satellitari di cui è venuto in possesso.

Si tratterebbe di missili di produzione cinese DF3 che hanno un raggio di azione di 1.500/2.500 Km e sono in grado di trasportare testate convenzionali con due tonnellate di esplosivo. Le rampe sono posizionate su camion e i missili non possono essere teleguidati quindi è fondamentale puntarli sugli obbiettivi prima del lancio.

Secondo gli esperti del IHS Jane’s Intelligence Review, sentiti dal Telegraph, le rampe di missili punterebbero a nord-ovest in direzione di Israele (presumibilmente su Tel Aviv) e a nord-est in direzione dell’Iran (presumibilmente verso Teheran).

Il tipo di missile, di per se, non rappresenterebbe una seria minaccia per Israele (per l’Iran già il discorso è diverso) in quanto sarebbero di vecchia  concezione (prodotti nel 1980) e quindi facilmente intercettabili, se non che, sempre secondo gli esperti del IHS, sembra che l’Arabia Saudita stia per aggiornare i missili DF3 rendendoli più precisi, con un raggio d’azione maggiore e in grado di trasportare testate nucleari.

La base missilistica saudita si trova a al-Watah, 125 miglia a sud-ovest della capitale saudita, Riyadh, ed è stata scoperta di recente dalla IHS durante un aggiornamento mirato a produrre un rapporto sulle capacità militari dell’Arabia Saudita.

Le reazioni in Israele – Poche le reazioni a Gerusalemme alla notizia diffusa dal Telegraph. Sembrerebbe che l’intelligence israeliana sia stata già al corrente della base saudita di al-Watah e che non sia affatto una sorpresa. L’Arabia Saudita non riconosce Israele e considera lo Stato Ebraico (insieme all’Iran) il suo maggior nemico.  Non si hanno notizie di reazioni dall’Iran.

Sarah F.