25 aprile e mistificazioni storica. A Cagliari una offesa alla verità

26 Aprile 2024
palestinesi e nazismo oltraggio al 25 aprile

L’Associazione Chenàbura-sardos pro Israele ha ricevuto anche quest’anno la convocazione del Comitato 25 aprile di Cagliari, allo scopo di organizzare le attività per l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo, al quale come da diversi anni ha ritenuto di non partecipare per motivazioni storiche, politiche, culturali che si possono riassumere in due punti:

1) Mancanza delle condizioni minime di sicurezza per i manifestanti sardi ed ebrei nell’esporre la bandiera della Brigata ebraica in un clima di antisemitismo quale non si verificava dagli anni ‘30.

2) La partecipazione ipertrofica e antistorica e favorita dagli organizzatori di manifestanti pro palestinesi e pro Hamas eredi degli islamonazisti che diretti dal Gran Muftì di Gerusalemme, Amin al Husseini amico e alleato di Hitler, nel 1941 avevano organizzato le SS combattenti islamiche per dare la caccia agli ebrei.

Il timore di profanazione del 25 aprile si è rivelato una realtà agghiacciante nel costatare che è stato concesso ad un rappresentante palestinese di salire sul palco dedicato ai martiri antifascisti e antinazisti e a tutti coloro che lottarono per la libertà, fra i quali bisogna ricordare i moltissimi ebrei, caduti durante la Guerra di Liberazione appartenenti alla Brigata ebraica.

L’ospite palestinese ha proferito le seguenti false affermazioni frutto del peggior negazionismo storico : «Voglio ricordare a tutti, che i sionisti i fascisti, prima del ‘38, delle leggi razziali in Italia, erano alleati ! Il fascismo italiano di un secolo fa era alleato al movimento sionista e addestrava i sionisti per mandarli in Palestina, per occupare, per ammazzare, i palestinesi e oggi come ieri, dopo un secolo, i fascisti italiani sono alleati con i sionisti per continuare l’occupazione della Palestina»

A queste affermazioni revisioniste la folla ha risposto con grida di approvazione e urlando “assassini” rivolgendosi come è evidente agli ebrei in generale e allo Stato d’Israele in uno spirito esaltato di antisemitismo che mai avremmo potuto neanche lontanamente immaginare in una manifestazione come quella per il 25 aprile.

Sorprende come a fronte di tali menzogne gli organizzatori non abbiano ritenuto di rettificare e pulire dall’antisemitismo e dalla profanazione del 25 aprile e allontanare il provocatore ed estraneo allo spirito stesso della ricorrenza.

Questa propaganda purtroppo è accolta come verità assoluta, malgrado la evidente infondatezza, anche quando stravolge fatti, storia e il significato stesso delle parole. Propaganda falsa intrinseca di revisionismo storico lanciata dal palco solo nel tentativo fallito di giustificare storicamente la presenza dell’oratore palestinese in un corteo storico, facendo referenza alla seconda guerra mondiale.

L’accusa lanciata dal palco dell’ANPI di “collusione dei ebrei italiani con Mussolini” e altre menzogne del tipo : “il fascismo italiano ha sostenuto la creazione di Israele” ! Questo è il massimo dell’infamia e della vergogna mai sentita in un giorno di celebrazione della memoria Italiana come il 25 aprile.

Intendiamo protestare perciò con forza e ragione per l’aver consentito a nostro parere l’inquinamento della manifestazione e soprattutto della sacra ricorrenza alla libertà e verità.

Sarebbe stata invece una occasione importantissima per ricordare, riflettere e manifestare il nostro amore per le libertà e la democrazia ed il ripudio del nazifascismo e di ogni dittatura che hanno spinto tante persone di ogni età, sesso, indirizzo ideologico e culturale e religioso a prendere le armi e a sacrificare la vita per così alti ideali.

Sarebbe superfluo elencare fatti ben conosciuti della Resistenza politica, culturale ed armata dei tantissimi ebrei che parteciparono alla lotta per la Liberazione, i nomi dei tantissimi caduti in seguito alla deportazione o nella repressione e nei combattimenti nelle varie formazioni partigiane, in città come nelle campagne e montagne nelle quali operavano.

Ci basta qui ricordare che la Brigata ebraica si aggiunse ai patrioti risalendo la Penisola liberando città e campagne e donando la vita di tanti giovani, sepolti nella nostra terra, per la Liberazione che noi tutti ci apprestavamo a ricordare e festeggiare nel suo anniversario.

Purtroppo abbiamo dovuto rimarcare con rammarico che in passato il solo mostrare la bandiera della Brigata ebraica, durante il corteo che tradizionalmente si svolge a Cagliari il 25 aprile è stato oggetto nel 70° anniversario di insulti, provocazioni e di intollerabili atti di violenza fisica sin sotto il palco della cerimonia finale in Piazza del Carmine.

Lo stesso copione, questa volta in maniera chiaramente organizzata, si è svolto nel 71° anniversario della Liberazione ad iniziare da un tentativo di scontro nella piazza Garibaldi dalla quale doveva partire il corteo da parte di esagitati avvolti nella bandiera palestinese.

Da allora l’Associazione Chenàbura che rappresenta l’amicizia dei sardi per Israele ed è un punto di riferimento e sostegno per la presente rinascita del nucleo di Comunità ebraica di Cagliari e di tanti ebrei che vivono nell’Isola ha deciso con amarezza di non partecipare alla manifestazione cagliaritana del 25 aprile, anche registrando episodi di provocazione sempre più importanti come le urla inneggianti al terrorismo palestinese di passanti davanti alla nostra sede o al lancio al suo interno di volantini annuncianti la conquista della manifestazione del 25 aprile da pare di sedicenti sostenitori della Palestina.

Per questo, non condividendo la partecipazione invasiva delle bandiere palestinesi, senza per questo chiederne il loro allontanamento, perché non spetta a noi fare una tale richiesta, non accettando in nessun modo neanche la lontana equiparazione alla bandiera della Brigata ebraica e alle bandiere delle Brigate partigiane, degli eserciti e degli Stati che hanno duramente combattuto e vinto il nazifascismo e registrando con disgusto il tentativo di equiparazione del terrorismo di Hamas e di Hezbollah con la lotta di Liberazione dal nazifascismo condotta dai partigiani e dagli eserciti Alleati e dalla Brigata ebraica, non abbiamo partecipato oggi al corteo e alle celebrazioni del 25 aprile a Cagliari.

Ancora una volta, la violenza verbale e ideological, il falso storico e la propaganda tende a tappare la bocca prima di tutto a chi la pace ha nel cuore.

Nessuno palestinese o israeliano sarebbe morto senza l’attaco di Hamas il 7 ottobre del 2023 I terroristi hanno invaso il territorio israeliano uccidendo sadicamente civili di ogni nazionalità e religione, di ogni genere e età, compiendo il più barbaro femminicidio di massa compiuto di recente.

A seguito di quel terribile pogrom Israele si sta legittimamente difendendo da una aggressione in tutte le sue frontiere, non ultima quella operata dall’Iran con un lancio di missili che avrebbero potuto fare centinaia di morti indiscriminate.

La sofferenza dei due popoli, israeliano e palestinese e le morti da entrambe le parti è provocata interamente dall’estremismo di Hamas.

Ricordiamo anche che I terroristi hanno ancora in ostaggio più di centotrenta israeliani.

Sarà nostra cura, trascorsa Pesah, la Pasqua ebraica, ancora in corso da parte degli ebrei cagliaritani e sardi, che ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla dominazione del faraone e la lunga camminata verso la terra promessa, organizzare in un’altra data assieme alla Associazione Memoriale Sardo della Shoah, con la partecipazione della Comunità ebraica sarda in fase di ricostituzione ed i tanti suoi amici di Israele, per il 25 aprile una nostra specifica attività in ricordo della complessiva lotta di Liberazione e della Brigata ebraica e di tutti gli ebrei che hanno lottato e combattuto per la libertà e la sconfitta del nazifascismo.

Per l’Associazione Chenàbura-sardos pro Israele

Il Presidente

Mario Carboni

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