L’emittente ufficiale siriana SANA ha riferito lunedì mattina che Israele ha effettuato un attacco aereo sull’aeroporto di Aleppo, causando pesanti danni e mettendolo fuori servizio.
Un’ora dopo la notizia dell’attacco, l’Autorità per l’aviazione civile siriana ha comunicato ai piloti che l’unica pista dell’aeroporto di Aleppo era chiusa per lavori di riparazione a seguito dell’attacco.
Secondo il rapporto, l’attacco è avvenuto intorno alle 4:30. La rete in lingua araba di Sputnik ha riferito che i sistemi di difesa aerea siriani sono stati attivati per intercettare l’attacco israeliano, ma che solo alcuni dei missili sono stati intercettati con successo.
La notizia arriva una settimana dopo che la Siria ha accusato Israele di un attacco nella zona della capitale, Damasco.
Fonti affidabili presenti sul posto riferiscono che nell’attacco sarebbero andati distrutti diversi container contenenti armi e droni. I container erano posizionati in prossimità della pista e stavano per essere imbarcati su un aereo cargo russo.
L’Iran ormai da tempo produce in Siria i fantomatici droni suicidi Hesa Shahed 136 che la Russia usa in Ucraina contro i civili.
Questi, una volta prodotti, vengono spediti direttamente in Russia oppure, per evitare problemi, vengono inviati in Iran per poi essere spediti in Russia via nave attraverso il Mar Caspio. (notizia in evoluzione)
L’Iran produce i droni suicidi in Russia e in due stabilimenti in Siria, uno nel centro di Damasco e l’altro nei pressi di Aleppo.
In Siria vengono prodotti anche missili terra-terra che al momento non è chiaro se anche questi vengono venduti alla Russia. Sicuramente finiscono negli arsenali di Hezbollah e di altri proxy di Teheran.
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