Una premessa: queste cose vanno al di la della polemica politica italiana o delle ipocrite polemiche sulla visita di Matteo Salvini in Israele. Qui parliamo di corretta terminologia, cioè parliamo di chiamare le cose con il proprio nome. La polemica politica la lasciamo agli altri.

Ciò detto, ieri le parole del vice-premier italiano, Matteo Salvini, su Hezbollah hanno scatenato polemiche a non finire in Italia, anche nella sua stessa compagine di governo, cioè tra il Movimento 5 Stelle.

Cosa ha detto Salvini su Hezbollah?

matteo salvini visita nord israele
Matteo Salvini visita il nord di Israele e i tunnel di Hezbollah

Di ritorno da una visita nel nord di Israele dove gli sono stati mostrati i tunnel del terrore scavati da Hezbollah e scoperti dall’esercito israeliano, Matteo Salvini ha twittato queste parole:

Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza di Israele. Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione

Insomma, ha definito Hezbollah per quello che è, cioè un gruppo terrorista islamico. Come avrebbe dovuto definirli? Dei boy scout? Avrebbe dovuto definirli “resistenza” come fece Federica Mogherini, anche se la “furbetta signora” ha cercato di cancellare le prove, ma il web non dimentica.

Polemiche dal Ministero della Difesa

Secondo l’Ansa le parole di Salvini avrebbero sollevato «preoccupazione e imbarazzo in ambienti del ministero della Difesa e del comando italiano ad Unifil», la missione ONU stanziata nel sud del Libano per far rispettare la risoluzione 1701 dell’Onu e che tra le altre cose avrebbe dovuto vigilare affinché Hezbollah non si riarmi e che invece in tal senso non ha fatto praticamente nulla.

Forse UNIFIL dovrebbe imbarazzarsi per non aver adempiuto al suo compito, non per le parole di Matteo Salvini.

Hezbollah tiene in ostaggio il Libano

Anche l’Unione Europea riconosce il “braccio armato” di Hezbollah come un gruppo terrorista. Solo che incredibilmente fa distinzione tra l’ala militare e quella politica che partecipa anche al Governo del Libano.

Ora, il caso vuole che a capo dei due bracci (quello armato e quello politico) ci sia la stessa persona, Hassan Nasrallah, e che il cosiddetto braccio armato di Hezbollah sia molto più potente e ben armato dello stesso esercito libanese. Così Hezbollah tiene in ostaggio il Libano sia a livello militare che a livello politico. Eppure questa situazione non sembra scandalizzare nessuno mentre le parole di Matteo Salvini hanno scatenato un putiferio. Come mai?

Ripetiamo, della disputa politica italiana ce ne importa poco o nulla. Qui non si tratta di politica ma di chiamare le cose con il proprio nome.

Ciò detto, ci piacerebbe che, visto che Matteo Salvini si trova in Israele, spiegasse con la stessa chiarezza perché l’Italia anche con il Governo di cui Salvini fa parte continua imperterrita a votare tutte le risoluzioni ONU presentate contro Israele. Questa si che sarebbe una bella novità.