Il bullismo di Putin in Medio Oriente e in Ucraina rischia seriamente di far esplodere diverse crisi e di trasformarle in conflitti regionali pericolosissimi.
Quella che sembra la crisi più incendiaria è quella che vede contrapposta la Russia e l’Ucraina dove il Presidente Petro Poroshenko ha dichiarato l’entrata in vigore della legge marziale in alcune aree del Paese dopo che nei giorni scorsi alcune navi ucraine sono state attaccate e sequestrate nello Stretto di Kerch e dopo che l’intelligence di Kiev ha denunciato lo schieramento di importanti forze militari russe al confine con l’Ucraina.
Ieri è emersa la notizia che nello scorso maggio alcuni caccia russi avevano pesantemente provocato una nave da guerra britannica in navigazione nel Mar Nero in quello che è stato definito “la più grave provocazione russa alla NATO negli ultimi 25 anni”.
Nel filmato diffuso dalla TV britannica Channel 5 poi ripreso da diversi media, si vede il cacciatorpediniere britannico HMS Duncan mentre viene seriamente provocato da una numerosa formazione di caccia russi.
Ma non è solo il fronte ucraino a destare preoccupazione nella comunità internazionale. La politica estera di Putin in Medio Oriente e in particolare in Siria rischia di innescare un conflitto regionale di vaste proporzione che potrebbe vedere coinvolti diversi Paesi dell’area, da Israele all’Iran passando per il Libano.
E’ il palese appoggio russo alla occupazione iraniana della Siria a preoccupare. La fornitura al regime siriano di missili S-300 per difendere le basi iraniane in Siria e quindi la consegna di armi iraniane a Hezbollah, ha posto Israele in una difficile situazione, non tanto per la supposta pericolosità del sistema antimissile russo, quanto piuttosto per il fatto che se dovesse succedere che una batteria di S-300 inquadri un caccia israeliano sarà impossibile per gli aerei di Gerusalemme non rispondere e quindi distruggere la batteria.
E’ una situazione difficilissima che fino ad oggi per fortuna non si è mai presentata ma che a molti analisti appare inevitabile. Israele non può permettere lo schieramento di forze iraniane in Siria o che Teheran consegni armi a Hezbollah, a prescindere dall’ombrello russo messo a protezione dei terroristi.
Prima o poi lo scontro tra caccia israeliani e batterie S-300 russe avverrà e quando questo succederà potrà accadere di tutto. Putin questo lo sa benissimo e lo sapeva anche quando ordinò di trasferire gli S-300 in Siria a difesa degli iraniani. Ma Israele non è l’Ucraina, non subirà il bullismo di Putin senza reagire.
Il punto è proprio questo: fino a quando il mondo libero sopporterà il bullismo russo senza reagire? Fino ad ora a Putin gli è stato permesso di tutto, compresa l’annessione assolutamente illegale della Crimea. Ma ora Mosca sta superando ogni limite, sia in Ucraina che in Medio Oriente. Può il mondo libero sopportare ancora a lungo gli atti di prepotenza dello Zar russo?