Una delegazione di altissimo livello di Hamas è arrivata ieri sera a Teheran, in Iran, per tenere colloqui con il regime degli Ayatollah a seguito all’accordo di riconciliazione palestinese.

La delegazione è guidata dal numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, che oltre ad essere il vice comandante dei terroristi è anche il responsabile delle operazioni militari dei terroristi palestinesi il che fa supporre che la visita non sia legata solamente a riferire agli sponsor iraniani gli sviluppi dell’accordo tra fazioni palestinesi ma anche a ricevere direttive prettamente militari.

Dallo scorso agosto questa è la seconda visita di Hamas in Iran, da quando cioè alla guida dei terroristi è arrivato Yahya Sinwar il quale come primo passo aveva ordinato un repentino riavvicinamento di Hamas a Teheran.

Alla riunione partecipano anche i due massimi rappresentati di Hamas in Libano, Osama Hamdan e Ali Baraka, il che farebbe pensare che si stia cercando di sviluppare un forte coordinamento tra Hamas ed Hezbollah per eventuali operazioni contro Israele.

In una dichiarazione diffusa questa mattina dal regime iraniano si legge che l’incontro con Hamas è finalizzato a «coordinare le azioni antiterrorismo in Medio Oriente e a rafforzare la lotta al terrorismo», il che detto dagli iraniani parlando di Hamas ed Hezbollah farebbe anche ridere se non fosse una cosa così tragica.

Ieri la Mogherini aveva di nuovo benedetto l’accordo di riconciliazione palestinese scagliandosi contro coloro che non credono che sia una cosa buona in quanto implica il “salvataggio” di Hamas. Secondo il rappresentante europeo significa invece che Hamas sta uscendo dall’ottica del terrorismo. Il viaggio in Iran è anche una risposta all’ottimismo della Mogherini.