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Rights Reporter > Editoriali > Dove finisce la libertà di espressione e inizia l’incitamento all’odio?
Editoriali

Dove finisce la libertà di espressione e inizia l’incitamento all’odio?

By redazione Published 31 Ottobre 2015

Dove finisce la libertà di espressione e inizia l’incitamento all’odio? Io posso non essere d’accordo con le politiche di un Governo o di uno Stato e per questo ho tutto il Diritto di contestarlo in tutte le maniere lecite, quello che non posso fare è fomentare odio e violenze contro quel Governo o quello Stato nascondendomi magari dietro a quel Diritto inalienabile che è il Diritto di espressione o il Diritto di opinione.

Eppure è quello che sta accadendo in diversi contesti, sia in Italia che all’estero. Lo possiamo vedere quotidianamente con le manifestazioni d’odio nei confronti dei “diversi”, nei confronti delle minoranze, nei confronti di alcune religioni, nei confronti di alcuni popoli. Veri e propri incitamenti alla violenza fatti passare per opinioni, spesso conditi con notizie false e tendenziose.

Sui nostri siti web abbiamo parlato (e ne parliamo quotidianamente) dell’odio verso il popolo ebraico e contro Israele, ne parliamo perché è il teatro dove siamo più impegnati e che in qualche modo condiziona buona parte della politica estera. Ma il bombardamento mediatico quotidiano contro tutte le minoranze non è una cosa che riguarda solo Israele.

Per fare un esempio, io posso dire di essere contraria alla immigrazione selvaggia e contestarla con ogni mezzo lecito, ma non posso dire che per fermarla bisognerebbe affondare tutti i barconi degli immigrati perché non esprimo una opinione ma incito a commettere un omicidio di massa. Posso dire che i terroristi islamici vanno fermati con ogni mezzo ma non per questo posso dire che tutti i musulmani andrebbero sterminati. Posso anche dire che per me l’Islam non è una religione di pace ma non posso affermare che per questo ogni islamico vada ammazzato. Non sarei diversa dai terroristi o da quei famigliari di terroristi che glorificano i loro congiunti trasformandoli in eroici martiri perché magari hanno ucciso una bambina ebrea di tre mesi.

Ho voluto fare questa lunga premessa perché questa organizzazione ha deciso di iniziare a perseguire legalmente coloro che trasformano il Diritto alla libertà di espressione in un vero e proprio incitamento all’odio e lo faremo partendo da alcuni “attivisti” italiani che di recente si sono resi protagonisti di vere e proprie complicità con i terroristi e alimentano quotidianamente l’odio e la violenza. Lo faremo anche con alcuni siti web che riteniamo facciano la stessa cosa nascondendosi proprio dietro alla libertà di espressione, lo faremo con quelle “istituzioni” che, sempre per fare un esempio, trasformano una normale mostra fotografica in un ammasso di bugie storiche volte solo a incitare odio. Non faremo distinzione di sorta, non guarderemo né a destra né a sinistra.

Adesso quelli che contestano le nostre idee diranno che siamo noi a fomentare odio e a distorcere la verità. E’ nell’ordine delle cose e noi lo sappiamo benissimo. E’ un po’ come quando due fazioni politiche esprimono due ideologie diametralmente opposte. La cosa ci va bene, non ci sottrarremo alle critiche argomentate e sappiamo che l’argomento è delicato. Ma francamente non possiamo più vedere persone italiane che definiscono martiri i terroristi, che non passa giorno che non sputino odio etnico, siti web (di destra e di sinistra) che alimentano scientemente l’odio verso le minoranze o verso uno specifico tipo di religione.

Scritto da Bianca B.

TAGGED: incitamento odio, libertà di espressione

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