Parlano di un “buon accordo” la Mogherini e Zarif, ma buono per chi? Per l’Iran sicuramente, per Russia e Cina anche, per l’Europa e Stati Uniti forse, almeno nell’immediato (in futuro è tutto da verificare). Non è certo un buon accordo per il resto del mondo.
In linea di massima all’Iran verranno tolte tutte le sanzioni, comprese quindi anche quelle sulle armi, in cambio di una vaga promessa che gli Ayatollah non costruiranno una bomba atomica nei prossimi anni (si va da un anno a 10 anni a seconda della versione). L’Iran potrà mantenere molte delle centrifughe attualmente in linea ma non potrà produrre uranio arricchito oltre il 3,5% e per una quantità di 300 Kg. Il reattore ad acqua pesante di Arak non verrà smantellato come era stato deciso in aprile ma verrà semplicemente “riqualificato” in modo che non possa produrre abbastanza plutonio per la costruzione di una bomba. Le scorte di uranio attualmente nei depositi iraniani, che ammontano a 12 tonnellate, dovranno essere diluite o trasferite all’estero in cambio di uranio grezzo. L’impianto per l’arricchimento dell’uranio di Fordo sarà trasformato in un centro di ricerca. Delle 2.800 centrifughe attualmente operative a Fordo ne rimarranno “solo” 1.044 di ultima generazione, una quantità esagerata per un “centro di ricerca”. Non è chiaro invece la dinamica dei controlli nelle basi militari (è una cosa che dobbiamo approfondire)
In ogni caso qui si seguito trovate il link per visionare il documento ufficiale distribuito oggi a Vienna.