Ieri a Istanbul, in Turchia, il rais turco Recep Tayyip Erdogan, ha incontrato il cosiddetto “capo politico” di Hamas, Ismail Haniyeh, per concordare il modo migliore per aiutare Hamas nella sua guerra contro Israele.
Erdogan, a capo di un paese membro della NATO e in attesa di entrare in Europa, è anche rappresentante importante della Fratellanza Musulmana di cui Hamas ne è una costola, nonché fervido tifoso della strage del 7 ottobre. Ha infatti più volte applaudito al pogrom e alla strage del 7 ottobre e ha persino definito la strage «una azione legittima della resistenza all’occupazione sionista».
Ieri non si è smentito invitando tutti i palestinesi a «lottare uniti contro Israele» garantendo – non è chiaro in che modo – il supporto della Turchia alle azioni di Hamas e della cosiddetta “resistenza palestinese”.
Il viaggio di Haniyeh in Turchia arriva nel momento in cui il Qatar fa capire di voler scaricare Hamas.
A Istanbul c’è già un ufficio di Hamas che sta dando protezione a diversi terroristi islamici, l’idea del capo del gruppo terrorista palestinese potrebbe essere quindi quella di spostare la sua sede in Turchia, dove per altro sarebbe più protetto dl Mossad.
Ieri si era sparsa la notizia (non confermata) che il Politburo di Hamas si sarebbe trasferito in Oman, dove il lusso a cui sono abituati è garantito. Ma sembrerebbe che Haniyeh sia intenzionato a scegliere la più frugale ma sicura Turchia.
Erdogan, che si è auto-elevato a “protettore dei palestinesi”, ha detto di pretendere l’apertura di tutti i valichi tra Israele e Gaza (curiosamente non quello con l’Egitto) per permettere la consegna degli aiuti umanitari. Ha detto anche che diverse “organizzazioni umanitarie” turche sono pronte a recarsi a Gaza.
Sebbene Hamas sia presente in Turchia dal 2011, Erdogan non si era amai spinto ad un appoggio così plateale dei terroristi islamici come si è visto dopo la strage del 7 ottobre, tanto che ci si chiede anche quale ruolo abbia avuto la Turchia in quella orrenda strage.
Non solo, varrebbe la pena anche chiedersi come sia possibile che un aperto sostenitore del terrorismo islamico quale è Erdogan possa essere anche membro della NATO. È davvero una cosa inaccettabile.
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