In Iran ci sono troppe esecuzioni, anche per reati minori come la detenzione di una modica quantità di droga ad uso personale o terapeutico. Così il Ministro della Giustizia iraniano, Mostafa Pourmohammad, sta pensando a “soluzioni alternative”. Lo ha detto in una intervista all’agenzia Tasnim News Agency.
Per il Ministro della Giustizia iraniano la pena di morte rimane comunque «un ottimo deterrente» tuttavia per alcuni reati minori andrebbe sostituita con pene alternative ma «sempre nel rispetto della Sharia», anche se Mostafa Pourmohammad non precisa quali potrebbero essere per lui queste “pene alternative”. Riamane comunque ferma la volontà di lasciare la pena di morte per i reati che gli iraniani considerano più gravi, come la corruzione e, soprattutto, le cosiddette “azioni contro lo Stato” che per semplificare sono tutte le manifestazioni di protesta o di dissenso contro il sanguinario regime iraniano le quali nei casi più “leggeri” prevedono lunghe pene detentive mentre in quelli giudicati più gravi possono portare al patibolo.
Secondo dati non aggiornati quest’anno in Iran ci sarebbero state oltre mille esecuzioni anche se i dati si riferiscono solo a fonti ufficiali che non tengono conto dei tantissimi tribunali locali sparsi in tutto l’Iran rurale dove le esecuzioni anche per reati veramente minori sarebbero davvero tante e spesso assimilabili a una vera e propria giustizia sommaria.
Resta da vedere cosa intenda il Ministro della Giustizia iraniano quando dice che le pene alternative devono comunque essere compatibili con la Sharia che, come sappiamo, prevede in molti casi pene durissime quali la fustigazione, il taglio delle mani ecc. ecc.
Diversi gruppi della opposizione iraniana denunciano che in Iran ci sarebbero migliaia di dissidenti detenuti in carcere in condizioni inumane (alcuni da molti anni) che rischiano la pena di morte e invitano a non fidarsi delle parole del Ministro Mostafa Pourmohammad. «Troppe volte gli Ayatollah hanno annunciato un allentamento delle esecuzioni ma il dato di fatto è che le esecuzioni in Iran crescono ogni anno» ci ha detto un membro della opposizione iraniana che risiede in Italia.
Scritto da Redazione