Israele sotto attacco ma per i Dem americani il problema sono due odiatrici

Israele sotto attacco, di nuovo. L’ultimo grave attentato è avvenuto ieri quando due ragazzini, fratello e sorella, sono stati investiti da una macchina guidata da un palestinese, poi eliminato, nei pressi di Gush Etzion.

È l’ultimo di una serie di attacchi palestinesi contro civili israeliani avvenuti negli ultimi giorni ai quali vanno aggiunti ben quattro tentativi di infiltrazione armata dalla Striscia di Gaza, per fortuna tutti sventati.

Ci sarebbe di che preoccuparsi per i politici americani amici di Israele, se non altro perché hanno in casa almeno due rappresentanti che hanno fatto dell’alimentare odio verso lo Stato ebraico una linea politica.

Ieri il New York Times ha scritto un lunghissimo pippone sul perché il rifiuto del governo israeliano di far entrare in Israele le due odiatrici seriali, Rashida Tlaib e Ilhan Omar, rischi di compromette il sostegno bipartisan di cui gode lo Stato Ebraico al Congresso.

Nemmeno una parola su tutto il resto, sugli attentati alimentati proprio da quell’odio che le due deputate musulmane hanno saputo abilmente cavalcare.

L’ultimo esempio lo abbiamo avuto quando la deputata Rashida Tlaib con una richiesta accorata per motivi umanitari ha chiesto comunque il permesso di entrare in Israele per andare a visitare la nonna e, una volta ottenuto, ha deciso di non andare con scuse del tutto inventate.

Pur di ottenere visibilità e di alimentare odio, Rashida Tlaib non si è fatta scrupolo di passare sopra sua nonna usandola come uno “scudo umanitIsraele sotto attacco ma per i Dem americani il problema sono due odiatriciario”. Niente di strano, gli arabi non si fanno scrupolo di usare i bambini per i loro turpi scopi, figuriamoci una vecchietta. Però il fatto rende benissimo l’idea di come queste due odiatrici siano abili nell’alimentare odio verso Israele.

Il problema, se così lo vogliamo chiamare, è che la loro abilità nell’alimentare odio verso lo Stato Ebraico rischia di coinvolgere anche il resto del Partito Democratico americano, compattamente schierato con le due odiatrici.

Secondo il Presidente della Camera, Nancy Peolosi, «la debolezza di Netanyahu combinata con quella di Donad Trump mette a rischio il sostegno bipartisan a Israele».

Involontariamente la Pelosi, che è oggettivamente amica di Israele, ha fatto da megafono alle due odiatrici e le ha legittimate nelle loro assurde critiche a Israele.

Certo, lo ha fatto per attaccare politicamente Netanyahu e Trump, ma così ha reso un servizio inestimabile alle due deputate islamiche che con la loro provocatoria richiesta puntavano proprio a questo.

Israele è di nuovo sotto attacco, è accerchiato da nemici che ne vogliono la distruzione, da un giorno all’altro potrebbe trovarsi sotto il fuoco incrociato di Hezbollah e Hamas che dispongono di migliaia di missili forniti loro dall’Iran, e la Pelosi si preoccupa di due odiatrici seriali che se Israele venisse distrutto ne godrebbero come pazze?

Ma davvero il Partito Democratico americano è ridotto a questo? Davvero non capiscono i motivi per cui Israele vieta loro l’ingresso? E quale tipo di sostegno ci si deve aspettare dai Dem americani se non vedono tutto questo?

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