Riceviamo e pubblichiamo da Emad Nasimi – Secondo la narrazione dell’ideologia khomeinista lo Stato ideale al quale i musulmani dovrebbero aspirare è quello del califfato di Ali ibn Abi Talib, genero di Maometto e primo Imam dello Sciismo. Ma di recente i fanatici khomeinisti iraniani, pur senza abbandonare il sogno del grande califfato globale, hanno cambiato direzione o quantomeno aspirazione. Il loro “modello ideale” di Stato non è più quello del primo Imam dello Sciismo ma è diventato quello rappresentato dalla Corea del Nord e dal Venezuela, giudicati dalla stampa vicina agli Ayatollah iraniani due mirabili esempi di lotta contro il Grande Satana, il termine con il quale nella terminologia islamo-fascista degli Ayatollah vengono definiti gli Stati Uniti.

Nelle ultime settimane la stampa iraniana vicina al regime ha sciupato fiumi di inchiostro per raccontare “l’epica resistenza” della Corea del Nord alla prepotenza del Grande Satana. Ne ha fatto un esempio da seguire. I Pasdaran del regime non hanno fatto mistero di ammirare il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, di lodare il suo programma missilistico definendolo come “un esempio di resistenza” all’arroganza del Grande Satana. In un editoriale apparso qualche giorno fa sul quotidiano Kayhan che sostiene di riflettere le idee della Guida Suprema Ali Khamenei, si afferma che «la Corea del Nord attraverso la sperimentazione di nuovi missili e nuove armi è l’esempio da seguire nella lotta al Grande Satana» e invitava il regime a proseguire con il suo programma missilistico ignorando, proprio come fa la Corea del Nord, le minacce del Grande Satana. L’editoriale ricordava come il dittatore nordcoreano fosse andato in visita ufficiale in Iran il mese scorso (visita totalmente ignorata dai media in occidente nonostante la sua importanza) e come in quei lunghi dieci giorni abbia ricevuto un trattamento da “tappeto rosso” dal regime iraniano riuscendo addirittura ad avere un colloquio di due ore con Ali Khamenei, una rarità riservata solo ai migliori amici del regime iraniano che ha fatto pensare a un importante incremento della collaborazione militare tra Iran e Corea del Nord. Non ha caso proprio il regime di Kim Jong-un è l’unico Stato, oltre alla Siria, ad avere un accordo ufficiale di collaborazione militare con Teheran.

Ora, cosa hanno in comune l’ideologia khomeinista e profondamente islamista degli Ayatollah iraniani e quella del regime nordcoreano? Ideologicamente nulla se non fosse per il Grande Satana, l’America, acerrima nemica dei due regimi totalitari e delle loro ambizioni nucleari.

Il Grande Satana, il nemico più temibile del totalitarismo, spunta fuori ogni volta che un regime totalitario si trova in difficoltà. Non fa differenza quale Amministrazione ci sia a Washington, l’America è da sempre rappresentazione di democrazia e libertà, due parole che vanno poco d’accordo con islamismo e totalitarismo. Per questo gli Stati Uniti diventano il Grande Satana, l’unico nemico in grado di compattare intorno ai regimi totalitari come quello iraniano, quello nordcoreano e quello venezuelano, il consenso dei tanti anti-americani del mondo e, nel caso dell’Iran, anche di quegli islamisti più accaniti che vedono negli Stati Uniti un ostacolo al loro sogno di grande Califfato.

Allora la mitologia del Grande Satana diventa immancabilmente il collante di ogni regime totalitario del mondo e di tutti coloro che rifiutano l’ideologia democratica rappresentata dagli Stati Uniti.

Allora perché le sinistre estreme occidentali che si vantano di essere “democratiche e progressiste” appoggiano regimi totalitari come quello iraniano, quello nordcoreano e quello venezuelano che di democratico e progressista non hanno nulla? La risposta sta tutta in una parola: odio. Odio per quello che gli Stati Uniti rappresentano, odio per i migliori alleati del Grande Satana come Israele, altro esempio di democrazia, odio per ogni cosa che porta al progresso perché il progresso è nemico del totalitarismo, specialmente di quello islamico che piace tanto alla sinistra estrema. E’ un paradosso che da rifugiato iraniano non riesco a capire. Non capisco come un occidentale, per quanto accecato dall’ideologia dell’odio per il Grande Satana, possa appoggiare regimi come quello iraniano, nordcoreano e venezuelano. E’ un paradosso che proprio non mi spiego se non con la follia dell’antiamericanismo e dell’antisemitismo, le due uniche ragioni che uniscono un regime islamico come quello iraniano a un regime socialista come quello nordcoreano o quello venezuelano.

Mi piacerebbe che coloro che oggi attaccano e odiano gli Stati Uniti o Israele fossero nati in uno di questi regimi totalitari, magari che fossero omosessuali come il sottoscritto, per capire quanto orribile sia il loro sostegno a questi regimi e quanto invece sia bello l’abbraccio della democrazia. Ma da quello che ho capito nei miei anni passati in occidente la mia è una speranza vana. Il mito del Grande Satana, del nemico americano e israeliano è un collante fenomenale difficile da erodere.

[su_note]Emad Nasimi è un rifugiato iraniano attualmente residente negli Stati Uniti dove è finalmente approdato dopo essere fuggito prima in Turchia e poi in Italia per sfuggire al regime iraniano che lo perseguitava per la sua omosessualità. Sta creando una associazione per la difesa degli omosessuali in Iran e nel mondo musulmano. [/su_note]