È con rispetto che le scrivo oggi per esprimerle la mia più profonda preoccupazione per le notizie in merito alla sua intenzione di visitare istituzioni simboliche dell’Autorità Palestinese (AP) a Gerusalemme est durante il suo prossimo viaggio in Israele.
Innanzitutto, vorrei porgerle il mio più caloroso benvenuto. Siamo molto lieti della sua visita e siamo onorati di ospitarla in Israele. È stato un grande piacere per noi accogliere numerosi presidenti degli Stati Uniti d’America.
Tuttavia, è preoccupante per me e per molti altri che il suo itinerario sembri deviare dal protocollo abituale e preveda una visita senza precedenti a istituzioni chiave della P.A. nella parte orientale di Gerusalemme, che è del tutto inedito per un presidente americano in carica.
Vorrei spiegare perché potrebbe essere considerato problematico:
Un’insolita visita di un presidente degli Stati Uniti ai suddetti punti simbolici di Gerusalemme est sarà vista come un tentativo di minare la sovranità di Israele sulla propria capitale. Simboleggerà il sostegno alla Autorità Palestinese nei loro sforzi per dividere Gerusalemme e nelle loro affermazioni secondo le quali Israele non ha alcun legame storico o religioso con la città. Questa visita, in sostanza, negherebbe il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte delle precedenti amministrazioni. Sappiamo tutti, tuttavia, che questa negazione non prevarrà mai, perché Gerusalemme è, e sarà sempre, la capitale indivisa di Israele.
Inoltre, una tale visita produrrà false speranze e narrazioni sulla possibilità di allontanare gli ebrei dalla loro capitale e patria. Questo, ovviamente, non accadrà mai. Tutto questo servirà solo a incoraggiare l’incrollabile rifiuto da parte della Autorità Palestinese ad accettare e riconoscere l’esistenza dello Stato ebraico di Israele.
Gerusalemme è stata la capitale del regno ebraico fin dai tempi di re David, per oltre 3.000 anni. Ci giriamo verso Gerusalemme quando preghiamo, menzioniamo Gerusalemme nelle nostre preghiere e ricordiamo Gerusalemme nelle nostre cerimonie religiose. Gerusalemme è il cuore e l’anima della nazione ebraica. È stata conquistata e governata da molte nazioni, dai babilonesi e dai romani ai persiani e ai turchi. Tuttavia, la libertà di vita e di culto è sempre stata una realtà solo dal giorno in cui Gerusalemme è stata riunita e noi faremo in modo che rimanga tale. Gerusalemme è oggi la capitale riconosciuta, legittima e indivisa dello Stato di Israele, l’unico Stato ebraico al mondo.
Considerando la fragilità della situazione in Israele e in Medio Oriente e le recenti tensioni, una visita a Gerusalemme Est sicuramente danneggerà le prospettive di pace anziché incoraggiarle. La invito quindi, Presidente Biden, ad astenersi da questa visita senza precedenti a Gerusalemme Est.
Ci auguriamo di poterla accogliere presto.
Cordiali saluti,
Ambasciatore Danny Danon