Esiste un rapporto della Agenzia Atomica Internazionale (AIEA) sul programma nucleare iraniano che non è stato mai pubblicato perché avrebbe scatenato un attacco contro le strutture nucleari iraniane in quanto proverebbe inequivocabilmente che l’Iran sta sviluppando armamenti nucleari.
Il rapporto iniziale risale al 2011 ma un nuovo rapporto aggiornato sarebbe stato compilato di recente ma mai pubblicato per non intralciare l’accordo tra le grandi potenze mondiali e l’Iran. A raccontare tutta la storia alla Reuters è una fonte anonima della AIEA.
Secondo quanto riferisce la fonte anonima della AIEA, dal 2011 l’Iran avrebbe condotto segretamente esperimenti su detonatori nucleari e test sulle esplosioni. Inoltre avrebbe introdotto i dati di questi test e simulato un esplosione nucleare al computer, tutti passi preliminari ad un vero e proprio test nucleare. Già la relazione del 2011 conteneva un allegato che riportava tutte queste informazioni, ma non è mai stato reso pubblico. E’ la prova provata (la pistola fumante) che il programma nucleare iraniano è un programma militare e non civile.
Immediate le reazioni dall’Iran al rapporto diffuso dalla Reuters. Teheran bolla quanto pubblicato dalla famosa agenzia di stampa internazionale come “affermazioni del tutto infondate”.
Cosa è successo in realtà?
In realtà è successo che l’Agenzia Atomica Internazionale ha volontariamente e deliberatamente optato per nascondere informazioni incontrovertibili sul programma nucleare iraniano che avrebbero sicuramente impedito qualsiasi accordo tra il gruppo dei 5+1 e l’Iran ma, soprattutto, avrebbero quasi certamente provocato un attacco israeliano alle centrali nucleari iraniane. Chi ha fatto pressione sulla AIEA per tenere nascoste queste informazioni? Nessuno lo dice ma il sospetto che tali pressioni siano arrivate da Washington è molto forte.
E’ l’ennesima prova della politica debole, traditrice e suicida del Presidente Obama, una politica che sta mettendo in pericolo tutto il mondo, non solo Israele. Al momento non si conoscono le reazione da Gerusalemme ma è prevedibile che nei prossimi giorni (se non nelle prossime ore) qualcosa si muoverà a livello diplomatico. Un fatto è certo, la favola che il programma nucleare iraniano sia a scopo pacifico e che un accordo con le grandi potenze mondiali possa mettere un freno a tale programma, finisce qui.
Adrian Niscemi