Israele e Arabia Saudita non hanno relazioni diplomatiche. Eppure di recente funzionari sauditi hanno incontrato funzionari israeliani pubblicamente. Esordisce così un articolo del giornale iraniano (ma scritto in arabo quindi indirizzato a quel mondo) Alalam che tratta lo spinoso argomento (per gli arabi) delle relazioni tra Israele, Arabia Saudita a altri Paesi del Golfo.

Ma non è solo il giornale persiano scritto in arabo a parlare di “legami” tra Israele e Paesi arabi (per altro per ragioni opposte a quelle che si possono immaginare), lo fanno anche importanti testate del Golfo e il fatto che la stampa araba cominci a parlare frequentemente e apertamente di rapporti tra i maggiori Stati Arabi e lo Stato Ebraico è un segnale molto importante, un segnale del fatto che i media arabi stanno cercando di “far digerire” all’uomo della strada arabo la necessità di allearsi apertamente con Israele, sia per ragioni di sicurezza che per mere ragioni economiche.

Nell’articolo, che non è firmato, si ricorda come «nel 2015 Israele ha aperto la sua prima missione diplomatica negli Emirati Arabi Uniti e ci sono ampi legami commerciali tra Israele e i paesi del Golfo per un valore di centinaia di milioni di dollari».

Secondo diversi analisti arabi i vantaggi per i Paesi arabi nell’instaurare regolari rapporti con Israele sono tantissimi, a partire dalla collaborazione con i tecnici israeliani nella lotta alla desertificazioni fino alla implementazione di tecniche israeliane nel settore della agricoltura e della alta tecnologia.

Ma non ci sono solo ragioni economiche, vi sono anche ragioni militari e di difesa. Arabia Saudita e Paesi del Golfo sono preoccupatissimi della prepotente espansione dell’influenza iraniana in Medio Oriente e sanno benissimo che da soli non possono contrastare l’espansionismo iraniano. Una collaborazione militare con Israele diventa quindi fondamentale per contrastare le mire iraniane sulla regione.

Alalam ricorda che «Egitto e Giordania hanno già trattati di pace di lunga data con Israele» e che Netanyahu punta moltissimo a creare legami con i Paesi arabi anche per trovare una soluzione all’annosa questione palestinese e convincere così Abu Mazen a tornare al tavolo delle trattative. Il giornale persiano lo fa sicuramente con l’obiettivo di mettere in guardia gli arabi dai “trabocchetti israeliani”, ma in fondo dice la verità ed è una verità di cui proprio gli arabi sono ben coscienti e paradossalmente preferiscono i cosiddetti “trabocchetti israeliani” alle perenni lagnanze palestinesi. E sono stanchi di riempire di denaro i conti svizzeri dei leader palestinesi.

Una alleanza commerciale e militare tra Israele, Arabia Saudita e Paesi del Golfo non è ufficiale ma nei fatti è operativa già da diverso tempo. Ed è proprio questo che preoccupa l’Iran tanto da spingerlo a fare una propaganda mediatica volta a demonizzare qualsiasi avvicinamento tra Israele e i Paesi arabi del Golfo. E lo fanno così intelligentemente che a una prima lettura sembra quasi che ne siano contenti.