E’ piuttosto incredibile come il pacifismo pro-Putin – che è chiaramente un ossimoro – abbia preso piede con tutte le sue contraddizioni così facilmente in Italia.
Un anno fa l’Ucraina si sarebbe dovuta arrendere perché tanto in pochi giorni sarebbe stata spazzata via dai russi e quella ostinata resistenza non poteva che allungare l’agonia del popolo ucraino, agonia ormai data per certa dai “pacifisti”.
Passa qualche mese e sempre i pacifisti pro-Putin cominciano a rendersi conto che il loro beniamino del Cremlino è tutto un bluff, non ha armi, non ha soldi e non ha i mezzi per reggere a lungo alla forza d’urto delle sanzioni (per qualche mese lo salverà solo la speculazione sul gas). Gli oligarchi che protestano cominciano a volare giù dai balconi come fossero manna e chi non vola si spara insieme alla famiglia.
Bisogna cambiare tecnica. E allora puntano sul portafoglio, sul quale gli italiani sono sempre sensibili e poco “eroici”. Comincia così il lavoro ai fianchi del cosiddetto “popolo dell’happy hour”, quelli che sono poco interessati a quello che succede nel mondo e che si incazzano solo se gli togli le noccioline e il Campari.
Naturalmente l’happy hour continua, al limite è la casalinga di Voghera a fare i conti con l’alzo dei prezzi ma si rende conto che la colpa è del criminale di Mosca non dell’Ucraina aggredita. Tuttavia i bravi sondaggisti mica vanno a chiederlo a lei, no, vanno sui Navigli a Milano o a Trastevere a Roma dove a far notizia (ma anche no) è il rialzo dell’aperitivo e delle arachidi. E allora dagli a Zelensky che non si arrende.
Andiamo avanti così per mesi, tra una Peter Gomez che ogni giorno urla alla minaccia nucleare e Santoro & C. che vogliono la fine dell’aggressione della NATO alla Russia, fino a quando arriva il fantomatico giorno della parata della Vittoria sulla Piazza Rossa.
Diranno che “per ragioni di sicurezza è stata fatta in tono minore”. In tono minore? Putin non ha più carri armati da far sfilare né forze d’elite da mostrare. Il bluff è finito con quel catorcio di carro armato fatto sfilare in solitaria tra gli “hurrà” dei poppanti in divisa da forze speciali pronti per la macelleria del fronte.
L’aviazione? Scomparsa. E come scrive oggi il dott. Orhan Dragas, invece di aviazione, la parola “bugia” è stata scritta nel cielo sopra la Piazza Rossa, e tutti l’hanno vista e sentita nel discorso di Putin perché ha detto: “Una vera guerra è di nuovo in corso contro il nostro paese”. Nessuna guerra è in corso contro la Russia. La Russia ha iniziato la guerra contro un paese indipendente e pacifico per occuparlo e annetterlo. Il fatto che i russi stiano morendo non significa che sia in corso una guerra contro di loro; piuttosto, significa che la Russia è un invasore e un’altra nazione si sta difendendo dagli attacchi russi.