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La conferenza stampa tenuta dal Governatore della regione Campania, Stefano Caldoro, ha reso bene l’idea della resa totale dello Stato di fronte all’offensiva della camorra che non vuole abbandonare l’affare milionario dei rifiuti di Napoli.

Prima ancora che una sua discolpa, il discorso di Caldoro è un atto di accusa al Governo e a quei comuni che sono in mano al potere camorrista e che con il loro comportamento hanno reso vani tutti i tentativi da parte della regione Campania e della nuova amministrazione napoletana di risolvere il problema rifiuti.

Quello che emerge dalle parole di Caldoro è un quadro drammatico che vede un attacco concentrico al sistema da parte della criminalità organizzata che ha certamente in alcuni esponenti politici un valido appoggio. La Campania è l’esempio lampante di come sono cambiati i rapporti tra politica e criminalità organizzata. Infatti, se una volta era la criminalità organizzata a usare la politica per fare affari, oggi è la politica che usa la criminalità organizzata sia per gli affari che per un ritorno politico immediato.

E in questo attacco alla Stato entra prepotentemente la Lega Nord con il suo irresponsabile comportamento che finisce per avvantaggiare proprio il piano camorrista. Viene da chiedersi se questo assurdo comportamento sia consapevolmente criminale o sia solo il frutto di una ideologia separatista e non nazionalista. Qualunque sia la risposta, è intollerabile che un partito di Governo remi contro lo Stato di Diritto favorendo con il suo comportamento la criminalità organizzata e mettendo in ginocchio una intera regione.

Bianca B.