Damasco, Siria (Rights Reporter) – Secondo diverse fonti, i ribelli siriani nell’ultima enclave dell’opposizione nel nord della Siria hanno lanciato un’operazione militare su vasta scala contro l’esercito siriano e hanno conquistato territorio, nella prima avanzata del genere in anni.
L’offensiva dei ribelli ha invaso almeno 10 aree sotto il controllo del presidente siriano Bashar al-Assad nella provincia nordoccidentale di Aleppo, afferma una fonte nella sala operativa gestita da una coalizione di gruppi di insorti guidata dal militante Hayat Tahrir al-Sham.
L’incursione via terra è la prima avanzata territoriale di questo tipo da marzo 2020, quando la Russia, che sostiene Assad, e la Turchia, che sostiene i ribelli, hanno concordato un cessate il fuoco che ha portato alla sospensione delle azioni militari nell’ultima grande roccaforte ribelle della Siria, nel nord-ovest del Paese.
I ribelli sono avanzati di circa 10 km (6 miglia) dalla periferia della città di Aleppo e a pochi chilometri da Nubl e Zahra, due città sciite dove la milizia libanese Hezbollah, sostenuta dall’Iran, ha una forte presenza, secondo quanto riferito da una fonte dell’esercito.
Hanno attaccato l’aeroporto di Al-Nayrab a est di Aleppo, dove hanno avamposti le milizie filo-iraniane.
I ribelli affermano che la campagna è stata avviata in risposta all’intensificarsi degli attacchi contro i civili condotti nelle ultime settimane dall’aviazione russa e siriana nelle aree del sud di Idlib, e per prevenire eventuali attacchi da parte dell’esercito siriano, che stava radunando truppe vicino alle linee del fronte con i ribelli.
Secondo una fonte militare, l’esercito ha bombardato le zone vicine alla città di Idlib, controllata dai ribelli, e alle città di Ariha e Sarmada, oltre ad altre zone nella provincia meridionale di Idlib.