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Da ieri Abu Mazen è cittadino onorario di Napoli. La ridicola e decisamente inopportuna iniziativa del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, arriva lo stesso giorno in cui lo stesso Abu Mazen annuncia la sua volontà di voler formare un Governo di Unità Nazionale con Hamas, cioè con un gruppo considerato universalmente terrorista e che ha come obbiettivo (per statuto) la distruzione di Israele.

E così nella giornata che De Magistris ha definito “storica per Napoli, per la Palestina, per l’Italia e il Sud” senza che per altro nessuno gli abbia chiesto di parlare a nome dell’Italia, Abu Mazen che a parole predica la pace nei fatti compie un notevole passo verso le posizioni estremiste di Hamas.

Non c’è da stupirsi. Il nuovo cittadino di Napoli che a suo tempo disse che l’olocausto ebraico era una “esagerazione” e che “i sionisti aumentavano le stime dei morti per un loro tornaconto quanto invece erano poche migliaia” (vedi aforisma completo in coda all’articolo), è molto bravo con le parole, quasi un incantatore di serpenti, ma quando si tratta di fare i fatti si comporta ne più né meno come il peggiore dei terroristi.

E non bastava la cittadinanza onoraria di Napoli, ieri per Abu Mazen  arrivata anche la laurea honoris causa in relazioni internazionali conferitagli dalla Università di Salerno. A confermalo è stato il rettore dell’Ateneo Salernitano, Raimondo Pasquino, che è anche presidente del Consiglio comunale di Napoli. Non c’è che dire, il tempismo napoletano è proprio perfetto. La laurea in relazioni internazionali lo stesso giorno in cui il boss palestinese annuncia di volere un accordo con Hamas. A quanto la laurea honoris causa in economia? A quanto pare Abu Mazen è bravissimo a far sparire milioni di dollari destinati allo sviluppo della Palestina nel nulla.

Dichiarazioni famose del nuovo cittadino di Napoli

Sembra che il movimento sionista sia interessato ad aumentare le stime dei morti a causa dell’Olocausto per averne un maggiore tornaconto. Questo li ha portati ad enfatizzare questa stima [sei milioni] per conquistare la solidarietà dell’opinione pubblica internazionale. Molti studenti hanno analizzato tale stima ed hanno raggiunto conclusioni sorprendenti, fissando il numero di vittime a poche centinaia di migliaia.

Noemi Cabitza