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Ieri sera la OLP, Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ha fatto sapere di non voler essere coinvolta in nessun modo nei combattimenti in corso nel campo palestinese di Yarmouk né di voler appoggiare le truppe di Damasco che stanno combattendo i miliziani del ISIS.

«Ci rifiutiamo di essere coinvolti in qualsiasi campagna armata, qualunque sia la sua natura o la copertura, e chiediamo di ricorrere ad altri mezzi per risparmiare il sangue del nostro popolo e prevenire più distruzione e sfollamento per la nostra gente del campo di Yarnouk» ha detto la OLP ieri sera in una dichiarazione diffusa da Ramallah.

La dichiarazione della OLP arriva dopo che diversi esponenti della stessa Organizzazione per la Liberazione della Palestina da Damasco avevano chiesto alla OLP di sostenere l’offensiva dell’esercito siriano per riconquistare il campo di Yarnouk.

La doccia fredda proveniente da Ramallah ha fatto infuriare i leader della milizia palestinese Aknaf Beit al-Maqdis, legata a doppio filo al regime di Damasco tanto che si è parlato di “tradimento” da parte della OLP. «Non ci sono altri modi per liberare Yarmouk, c’è solo la forza» ha detto Ahmad Majdalani, uno dei maggiori membri della OLP in Siria. «Questo è un tradimento» ha poi aggiunto.

E così i palestinesi del campo di Yarmouk non vengono solo dimenticati dai pacivendoli, sempre pronti a scattare quando di mezzo c’è Israele, ma pure dai loro “fratelli” della OLP. Un’altra dimostrazione lampante di come la cosiddetta “causa palestinese” sia usata solo in configurazione anti-israeliana ma che, alla fine, dei palestinesi non importa nulla a nessuno.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sarah F.

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