s-300

La Russia è determinata a vendere i missili S-300 alla Siria. Lo ha detto ieri il Ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, il quale ha precisato che Mosca mantiene così un impegno preso in precedenza con la Siria nell’ambito degli accordi sulla base militare di Tartus.

Non è quindi servito il viaggio di Netanyahu a Mosca volto a far desistere i russi dal consegnare missili S-300 alla Siria. Questa volta, a differenza di quanto successe in una analoga situazione con l’Iran, la Russia non ha voluto sentire ragioni.

L’S-300 è considerato uno dei più precisi e potenti missili antiaerei oggi sul mercato. I suoi radar sono in grado di inseguire circa 100 bersagli, potendone ingaggiare 12. Israele teme che questo potentissimo sistema d’arma possa finire nelle mani di Hezbollah. Qualche giorno fa lo stesso leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva annunciato che il gruppo terrorista avrebbe avuto dalla Siria alcuni sistemi di arma che avrebbero cambiato gli equilibri di forza nella regione. La intelligence israeliana ritiene che si riferisse anche ai missili S-300 oltre che ai Fateh 110 già distrutti (in parte) la settimana scorsa con un raid vicino a Damasco.

A Gerusalemme hanno quindi un problema. Ne hanno parlato ieri il Ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, e il capo della CIA, John Brennan, che si trovava in visita in Israele. Secondo voci non confermate i due avrebbero parlato dell’ipotesi di individuare e distruggere i missili S-300 prima che finiscano nelle mani di Hezbollah. I problemi pratici però sono tanti e in ogni caso bisognerebbe usare aerei invisibili i quali non potrebbero essere ingaggiati nemmeno dagli S-300. Prima di tutto non è chiaro se la Siria sia già in possesso di questo sistema d’arma. A giudicare dalla facilità con cui la settimana scorsa si è condotto il raid aereo che ha distrutto una partita di armi destinata a Hezbollah, sembrerebbe di no. E poi c’è il problema della loro individuazione che non sarà affatto facile. Israele ha satelliti molto potenti che riescono a “vedere” anche in condizioni di maltempo, ma se gli americani mettessero a disposizione anche qualcuno dei loro satelliti si potrebbe coprire tutta la Siria.

Il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ancora l’atro ieri ha ribadito che Israele farà “quanto necessario per impedire che sistemi d’arma avanzati finiscano in mano a Hezbollah” e ancora più duro è stato il Ministro della Difesa, Moshe Ya’alon, il quale ha detto che in caso di rappresaglia siriana “il regime di Assad sarebbe stato in serio pericolo”.

Sarah F.