Abu Mazen, come annunciato, ha infine parlato davanti al Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu (UNHRC) e non ha mancato di spararle grosse anche se, incredibilmente, ha optato per una linea più morbida verso Israele.
«Il successo della causa palestinese determinerà la continuità e il successo dei Diritti Umani in tutto il mondo» ha detto Abu Mazen alla folta platea di violatori dei Diritti Umani riuniti otto l’ombrello della UNHRC. Poi ha invitato tutte le nazioni che riconoscono Israele a riconoscere anche la Palestina ammonendo che altre soluzione “temporanee” allontanano la pace. Ha ribadito, senza troppa convinzione, di volere due Stati per due popoli e ha detto di essere disponibile a lavorare con la comunità internazionale per arrivare a questa soluzione e in particolare ha dato la sua disponibilità a lavorare con il Presidente americano, Donald Trump.
Poi ha ammonito Israele a non continuare con la politica degli insediamenti, una politica che secondo Abu Mazen può portare solo alla creazione dello Stato unico binazionale con l’inclusione degli arabi cosiddetti palestinesi all’interno di Israele.
Ha poi attaccato Israele accusando lo Stato Ebraico di violare le leggi internazionali e ha chiesto al Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu di pretendere l’applicazione della risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza la quale condanna gli insediamenti come “illegali”.
Infine ha invitato Donal Trump a non spostare l’ambasciata americana in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme avvisando che sarebbe una decisione nefasta che allontanerebbe la pace.
Di fronte ai lupi travestiti da agnelli che formano il Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu ha poi parlato della discriminazione di Israele verso gli arabi cosiddetti palestinesi e in particolare ha citato la recente decisione del Governo israeliano di legalizzare alcuni avamposti in Giudea e Samaria.
Alla fine tutti sembravano convinti (naturalmente) che l’unico problema tra Israele e i cosiddetti palestinesi sono gli insediamenti e nelle prossime ore ci si aspetta una rovente dichiarazione da parte del UNHRC che condanni gli insediamenti. Naturalmente nessun accenno al terrorismo di matrice arabo-palestinese, nessun accenno al continuo incitamento all’odio verso gli ebrei e infine nessun accenno alla situazione della Striscia di Gaza né tanto meno alla fine che hanno fatto i soldi per la ricostruzione di Gaza visto che la ANP non ha pagato nemmeno il gasolio per la centrale elettrica. Un vero successone.
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