Abu Mazen ha bloccato con un decreto i social media e i siti web di notizie in Giudea e Samaria. Il Presidente della Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha preso questa decisione per limitare il dissenso che molto spesso prende forma proprio sui social media e sui siti di notizie.

A usare social media e siti web in Giudea e Samaria (la cosiddetta Palestina) sono per la maggior parte gli attivisti per i Diriti Umani molto spesso critic con Abu Mazen, così il Presidente della ANP ha deciso di stroncare la dissidenza togliendole la possibilità di far sapere cosa succede nella cosiddetta Palestina.

“E’ una enorme battuta di arresto per la libertà in Palestina, la peggior legge mai fatta da Abu Mazen”

E sono proprio le associazioni per i Diritti Umani a protestare per il decreto presidenziale parlando apertamente di repressione della libertà di espressione. Le associazioni cosiddette palestinesi accusano la ANP di essere un organismo corrotto e il Presidente Abu Mazen di aver accumulato un fortuna con il denaro sottratto allo sviluppo palestinese. I social media arabi sono pieni di queste discussioni, per questo risultano così indigesti ad Abu Mazen.

Cinque giornalisti legati ad Hamas che raccontavao le news dalla Giudea e Samaria sono stati arrestati dalla polizia di Abu Mazen questa settimana. Altri giornalisti legati invece a Mohammed Dahlan (arcinemico di Abu Mazen) erano stati arrestati nelle scorse settimane, tra di loro anche nomi importanti del giornalismo palestinese.

Ora vorremmo sapere cosa ne pensano gli ipocriti che solo pochi giorni fa protestavano in rete per la chiusura di Al Jazeera in Israele, un atto giustificato da ragioni molto seria e per molto tempo attentamente ponderato. Ma soprattutto, cosa ne pensa la Mogherini sempre attenta alle violazioni dei Diritti Umani in Giudea e Samaria?