Da quando l’Egitto ha iniziato a combattere l’integralismo islamico dei Fratelli Musulmani, di Hamas e dello Stato Islamico, tre sigle per una unica identità, i terroristi islamici hanno fatto di tutto per mettere in ginocchio l’economia del Paese, a partire da quella più fiorente legata al turismo.
L’incidente aereo avvenuto sul Sinai sembra essere sempre di più un attentato terroristico. Oggi la CNN riporta che un satellite USA ha rilevato un “lampo di calore” nel momento dell’incidente, il che porterebbe a pensare a una esplosione anche se non necessariamente dovuta a una bomba o a un missile. Ma, attentato o meno, la tempestiva rivendicazione di un gruppo legato allo Stato Islamico dimostra come il terrorismo islamico sia particolarmente impegnato a danneggiare l’Egitto sotto l’aspetto economico. Questa mattina la Pravda, ripresa da Egypt Indipendent, riporta che moltissimi cittadini russi che avevano prenotato una vacanza in Egitto sul Mar Rosso hanno cancellato la loro prenotazione dopo l’incidente aereo sul Sinai. Spargere il terrore tra i turisti stranieri è diventata una priorità per il terrorismo islamico e gli estremisti islamici stanno raggiungendo il loro scopo costringendo gli operatori turistici egiziani ad abbassare ulteriormente i prezzi in un momento in cui il turismo sul Mar Rosso dovrebbe avere il suo picco in concomitanza con il periodo novembre-gennaio e delle prossime festività natalizie.
I morti dell’aereo caduto sul Sinai sono russi, ma i primi ad essere pesantemente danneggiati sono gli egiziani che hanno avuto il coraggio di opporsi al terrorismo islamico. Tutti gli analisti che stanno perorando la tesi dell’attentato terroristico puntano su una vendetta verso la Russia per il suo intervento in Siria, ma prima della Russia ad essere colpito è stato soprattutto l’Egitto, a prescindere dal fatto che sia stato un attentato o meno. Che poi, nel caso venga provata la tesi dell’attentato, ad essere colpiti siano stati anche i russi è un doppio beneficio per i terroristi islamici, come dire due piccioni con una fava. Ma a nostro parere il vero obbiettivo di un eventuale attentato è l’Egitto e non la Russia.
Scritto da Gabor H. Friedman