E’ stata un’altra notte insonne per la popolazione del sud di Israele sottoposta all’ennesimo lancio multiplo di missili provenienti dalla Striscia di Gaza. Ben 13 missili lanciati in poche ore hanno fatto scattare le sirene di allarme dalle 01:40 fino all’alba costringendo la popolazione nei rifugi.

Due dei 13 missili lanciati sono stati intercettati dal sistema Iron Dome mentre gli altri non sono caduti in aree abitate o non hanno provocato danni. Le sirene sono suonate addirittura a Sderot.

Poco prima del lancio multiplo di missili sul sud di Israele l’aviazione israeliana aveva colpito un veicolo appartenente a un capo di Hamas parcheggiato nel campo profughi di Neuseirat distruggendolo ma senza uccidere nessuno.

Il veicolo appartenente a un capo di Hamas distrutto dall’IDF

Il veicolo apparteneva al capo di una cellula che in questi giorni stanno portando avanti una massiccia campagna di attentati incendiari contro le coltivazione del sud di Israele provocando danni incalcolabili all’ambiente e all’agricoltura. Si pensa quindi che il lancio di missili su Israele sia una sorta di ritorsione a quell’attacco mirato, a quell’avvertimento che diceva ad Hamas che l’IDF conosce i nomi dei comandanti di Hamas e che è in grado di colpirli ovunque e in qualsiasi momento.

Una comunicazione di Hamas arrivata nelle primissime ore di questa mattina conferma che il lancio di missili era una ritorsione all’attacco mirato contro uno dei loro leader. «L’escalation israeliana, gli attacchi ai manifestanti e agli operatori militari hanno portato ad una rapida risposta da parte della resistenza» c’è scritto nella dichiarazione distribuita da Hamas.