Ieri il Presidente americano, Donald Trump, ha chiuso tutte le porte ad un eventuale cambio di politica da parte della Casa Bianca nei confronti dell’Arabia Saudita per via del cosiddetto “caso Khashoggi”.

Secondo il pragmatico Trump, l’alleanza con i sauditi è troppo importante per essere messa in discussione a causa dell’omicidio di un giornalista. Troppo importante la svolta “progressista” imposta dal Principe ereditario, Mohammad bin Salman, anche nei confronti di Israele, per buttare all’aria tutta la politica mediorientale americana.

Ma è veramente così? Veramente in Arabia Saudita hanno cambiato idea nei confronti di Israele e più in generale degli ebrei (ma anche dei cristiani e delle altre confessioni) oppure Trump mira solo a non perdere gli affari miliardari conclusi con Riad?

Secondo uno studio della Lega anti-diffamazione (ADL) sui libri di testo finanziati dal governo Saudita non è proprio così.

scuola saudita

Anzi, mentre pubblicamente i dirigenti sauditi sembrano rilasciare dichiarazioni di apertura, sui libri di testo destinati alle scuole, e quindi alle future generazioni di arabi, l’antisemitismo più bieco la fa da padrone insieme all’istigazione all’odio verso le altre confessioni religiose in particolare verso i cristiani, i musulmani sciiti e infine contro le donne e gli omosessuali.

Il rapporto della ADL ha analizzato i libri di testo sauditi per l’anno scolastico 2018/2019 (quindi quello in corso) e quelli pubblicati l’anno scorso anche per vedere se ci fossero differenze, se cioè la cosiddetta “svolta saudita” era veramente in corso. La risposta è NO.

Quello che è emerso è agghiacciante. I libri di testo sauditi sono traboccanti di odio verso gli ebrei, verso i cristiani, i musulmani sciiti, verso le donne e verso gli omosessuali.

Nei libri diffusi nelle scuole saudite si trovano dozzine e dozzine di riferimenti antisemiti e più in generale contro Israele. Per esempio si può leggere che «l’obiettivo del governo ebraico globale è quello di controllare il mondo intero».

Un altro esempio è quello riguardante una domanda tendenziosa e biecamente complottista posta gli studenti sauditi che recita così: spiega come il sionismo ha usato ognuna delle seguenti azioni per raggiungere i suoi obiettivi e raggiungere i suoi schemi: 1. Il denaro 2. La politica 3. La donna 4. I farmaci 5. I media.

I patti non rispettati

Come viene ben spiegato nella presentazione del rapporto della ADL, tra le condizioni poste per la gigantesca fornitura di armi americane all’Arabia Saudita c’era quella di eliminare dai libri di testo tutti i passaggi di incitamento all’odio, all’antisemitismo, alla discriminazione razziale, religiosa e sessuale. Ebbene, in Arabia Saudita nemmeno ci hanno pensato di rispettare quei patti, anzi, se possibile i riferimenti antisemiti nei libri di testo destinati alle scuole si sono fatti addirittura più sferzanti e complottisti.

Ci si può fidare dell’Arabia Saudita?

aiuto ebraico arabi

La risposta è chiaramente NO. Non ci si può fidare dell’Arabia Saudita. L’avvicinamento a Israele non è qualcosa che cambia le carte in tavola in maniera permanente, è solo un avvicinamento strategico dettato dalla paura per l’espansionismo iraniano. Nulla di più, nulla di meno. Per il resto rimane esattamente tutto com’era.

L’odio arabo nei confronti degli ebrei non solo rimane intatto negli adulti, ma lo si vuole inculcare anche nelle nuove generazioni che invece, se fosse veramente cambiato qualcosa, dovrebbero essere la base su cui innalzare il tanto agognato cambiamento.