Questa mattina il terrorismo islamico ha colpito Bruxelles e più precisamente l’aeroporto e il metrò della capitale belga e dell’Unione Europea. Secondo le prime stime, del tutto provvisorie, ci sarebbero almeno 11 morti e decine di feriti.
Ma non è il Belgio ad essere colpito dal terrorismo islamico, è l’intera Europa ad esserlo. Colpire Bruxelles ha un alto valore simbolico che non può e non deve essere sottostimato. L’islam vuole colpirci al cuore, sono mesi e mesi che lo dichiara. Islam e non solo terrorismo islamico, è ora di finirla con la suicida idea che le sue cose siano separate. E’ arrivata l’ora di parlare chiaro e di smetterla di fare distinzioni. Il caso di Salah Abdeslam e della protezione fornitagli dai musulmani “moderati” è li a dimostralo. Negarlo è semplicemente suicida.
Questa volta non dovremo fare come dopo gli attacchi di Parigi dove, passata la prima ondata di sdegno, tutto e tornato alla normalità e in ogni talk show televisivo si è assistito a un miserevole e squallido tentativo di assolvere l’islam. No, stavolta deve essere diverso perché il problema non è il terrorismo islamico ma quello che esso rappresenta, l’Islam.
Non possiamo più nasconderci dietro a un dito, l’islam non è affatto una religione di pace come vogliono farci credere e nel momento in cui ci stiamo mettendo in casa milioni di musulmani dobbiamo essere coscienti del rischio che andiamo a correre.
Scritto da Antonio M. Suarez