Era dal 2014 che Tel Aviv non subiva un attacco missilistico ad opera dei terroristi arabi che controllano la Striscia di Gaza. Ieri sera due missili lanciati da Gaza hanno colpito l’area di Tel Aviv senza provocare danni o feriti dimostrando, se ce ne fosse bisogno, la pericolosità di questi gruppi di fanatici.
Immediata e massiccia la risposta dell’esercito israeliano che durante la notte ha colpito oltre 100 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza, tutti riconducibili ad Hamas anche se c’è il sospetto che a lanciare i missili sul Tel Aviv siano stati i terroristi al soldo di Teheran della Jihad Islamica che proprio pochi giorni fa avevano presentato i loro nuovi missili in grado di colpire la più importante città israeliana.
Gli obiettivi colpiti dall’aviazione israeliana
Come detto sono oltre 100 gli obiettivi legati ad Hamas colpiti dall’aviazione israeliana. Tra questi vi sono un complesso di uffici a Gaza City, un complesso sotterraneo che fungeva da principale sito di produzione di razzi di Hamas e un centro utilizzato per un programma di droni.
Le esplosioni si sono sentite da molto lontano mentre a un certo punto è stata colpita una batteria di missili che si apprestava a lanciare gli ordigni contro il sud di Israele.
Netanyahu convoca una riunione di emergenza dell’esecutivo
Poco prima della risposta israeliana e subito dopo il lancio dei missili su Tel Aviv, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato un incontro di emergenza con il suo capo militare e altri alti funzionari di sicurezza durante il quale oltre ad essere decisa la pesante risposta poi vista in seguito, si sono prese importanti decisione volte alla difesa della popolazione dagli attacchi terroristici.
Israele ritiene Hamas responsabile di tutto ciò che avviene nella Striscia di Gaza, ma i dubbi che a lanciare i missili su Tel Aviv sia stata la Jihad Islamica sono molti anche perché, come rivela l’intelligence israeliana, di recente ci sono diversi dubbi su chi controlli effettivamente la Striscia di Gaza.
L’attacco a Tel Aviv arriva in un momento particolare per Israele con le elezioni alle porte e il Premier nel mirino della magistratura.