Chi ha il coraggio di parlare ancora di pace tra israeliani e palestinesi?

22 Novembre 2021

L’ennesimo vile attacco da parte di un palestinese di Hamas nei confronti di civili israeliani (sottolineo civili) avvenuto ieri a Gerusalemme Est, ha lasciato sul terreno un civile israeliano morto e altri quattro feriti.

Ora, gli attentati di Hamas contro civili israeliani sono purtroppo nell’ordine delle cose in Medio Oriente visto l’odio che gli arabi cosiddetti “palestinesi” nutrono nei confronti di Israele, ma ieri è avvenuto qualcosa di veramente diverso.

Prima di tutto si dimentica di rimarcare con forza che gli attacchi palestinesi contro gli israeliani avvenuti numerosi negli ultimi tempi (quello di ieri era il secondo in quattro giorni), avvengono con la componente araba al Governo in Israele.

Se qualcuno credeva, come spesso ho sentito dire, che la presenza del partito arabo Ra’am nel Governo israeliano avrebbe favorito la pace tra israeliani e palestinesi, si sbagliava di brutto. Fino ad ora ha favorito l’Autorità Palestinese e Hamas, ormai praticamente libero di fare attentati senza che nessuno possa rispondere come si deve altrimenti cade il Governo.

…i palestinesi si sentono liberi di fare quello che vogliono compreso marciare per le strade di Gerusalemme, la capitale di Israele…

Ma ieri si è andati oltre perché proprio grazie alla presenza del partito arabo Ra’am nel Governo israeliano, i palestinesi si sentono liberi di fare quello che vogliono compreso marciare per le strade di Gerusalemme, la capitale di Israele, inneggiando al “martire” che ieri ha ucciso un israeliano e ne ha feriti quattro.

Per la cronaca, l’attentatore palestinese era un insegnante di 42 anni di nome Fadi Abu Shkhaydam, non quindi un ragazzino ideologizzato, che sapeva perfettamente di andare a morire ma sapeva anche che con la sua morte la sua famiglia avrebbe preso un vitalizio che, visto il risultato, sarà anche piuttosto cospicuo perché Abu Mazen paga a seconda dei morti e dei feriti.

«I martiri stanno andando a Gerusalemme a milioni» scandivano i manifestanti palestinesi nella capitale di Israele senza che nessuno sentisse il dovere quantomeno di disperderli.

E quello di ieri è il quadro perfetto per descrivere l’attuale governo israeliano, letteralmente ostaggio degli arabi che chiaramente tacciono o denunciano con poca forza gli attentati mentre il figlio del killer si dice «orgoglioso del padre» e Hamas glorifica il suo “martire” promettendo una guerra senza quartiere.

E qualcuno ha ancora il coraggio di parlare di pace tra Israeliani e palestinesi? Qualcuno ha ancora il coraggio di dire che gli arabi nel governo di Israele possono favorire la pace? Ma per favore…

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

Seguici su…

Dona con carta di credito

Sostienici usando PAYPAL

Sostieni Rights Reporter con una piccola donazione

Newsletter

Fai come migliaia di nostri lettori, iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato senza però essere disturbato. Puoi cancellarti quando vuoi
Previous Story

COVID-19: la guerra tra vaccinati e non vaccinati

Next Story

Come la Fratellanza Musulmana in Europa aiuta il terrorismo palestinese

Latest from Medio Oriente

Go toTop