Continua imperterrita la melina iraniana sui colloqui relativi al programma nucleare di Teheran. L’obbiettivo, ormai lo hanno capito anche i ciechi, è quello di riuscire a prendere il tempo necessario ad arrivare al punto di non ritorno e di mettere in sicurezze le centrali nucleari.

L’ultima trovata è quella di proporre alla prossima tornata di colloqui che si terrà in Turchia i prossimi  13 e 14 aprile, un “approccio progressivo” il che, detto in parole povere, significa accontentare gli allocchi come la Ashton con promesse virtuali e continuare a fare i propri comodi.

A parlare di questo tipo di “approccio” è stato il capo negoziatore iraniano sul nucleare, Saeed Jalili, il quale ha aggiunto che “questa è l’unica via d’uscita” per sbloccare i colloqui. Questa dichiarazione arriva all’indomani del categorico rifiuto da parte di Teheran di ottemperare alle richieste occidentali.

E mentre il gruppo dei 5+1, fuorviato da Catherine Ashton, continua a permettere all’Iran di prendere tempo, gli iraniani continuano a produrre uranio altamente arricchito e a mettere in sicurezza le centrali nucleari portando tutta l’attrezzatura e l’uranio già arricchito all’interno di bunker super resistenti.