Donald Trump ha messo il Re a nudo: Nazioni Unite al capolinea?

by 26 Dicembre 2017

Chi mi conosce e segue sa benissimo che non ho molta fiducia in Donald Trump. Non avevo stima per Obama per le ovvie ragioni spiegate mille volte ma in qualche modo Obama dava l’idea di avere una linea politica ben definita, criminale quanto volete, ma pur sempre una linea, una sensazione che Trump non mi aveva dato. Beh, mi sbagliavo.

Con il tempo mi rendo conto che le critiche che ho mosso a Trump per la tempistica dell’annuncio su Gerusalemme erano in gran parte ingiustificate. Certo, rimango ancora dell’idea che sarebbe stato più prudente attendere qualche mese e aspettare che l’avvicinamento tra Israele e Arabia Saudita fosse completo, però tutto il macello che mi aspettavo non si è verificato, anzi, come afferma la brava Maurizia De Groot Vos, Trump sta praticamente vincendo su tutta la linea.

Quello che mi ha veramente colpito di Donald Trump è la sua determinazione nello smantellare tutto ciò che aveva fatto Obama a livello internazionale (a livello interno non mi pronuncio perché non ne ho le competenze), a partire dall’accordo sul nucleare iraniano fino a quell’ultima porcheria fatta in seno alle Nazioni Unite a pochi giorni dal suo congedo, quando per la prima volta nella storia ordinò di non mettere il veto su una risoluzione che condannava gli insediamenti israeliani e li definiva illegali.

Per troppo tempo proprio le Nazioni Unite sono state lo scudo perfetto con il quale i peggiori antisemiti del mondo hanno coperto le loro malefatte contro Israele. Non solo, con il tempo l’ONU si è trasformato da una istituzione che avrebbe dovuto difendere la pace ed essere sopra le parti, in un mezzo per colpire le democrazie “scomode”. Peggio, è diventato una sorta di marionetta nelle mani dei peggiori regimi del mondo, una macchietta che pone l’Arabia Saudita alla guida del suo organismo per la difesa delle donne, l’Iran nella Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne ecc. ecc. (qui trovate un quadro recente delle porcherie fatte dall’ONU nel 2017).

Di contro Donald Trump, attraverso la sua caparbia ambasciatrice all’ONU, Nikki Halley, non solo non ha lesinato critiche alle Nazioni Unite ma per la prima volta ha fatto chiaramente intendere che la pacchia è finita, che il mondo non può più tollerare un organismo costosissimo che non solo va contro il suo mandato, ma che con il tempo è diventato il mezzo più usato dai regimi di tutto il mondo per coprire le proprie malefatte.

Da anni, forse decenni, si parla di riformare le Nazioni Unite, di ridare a questo organismo il lustro che gli compete badando bene che rimanga realmente imparziale. Troppe inutili agenzie, stipendi faraonici per i suoi dipendenti, critiche da ogni dove sulla gestione delle missioni di pace, persino accuse di aver coperto abusi sessuali commessi dai caschi blu in diverse aree. E per non farsi mancare proprio nulla anche agenzie studiate ad hoc per creare profughi altrimenti inesistenti come la UNRWA. E’ davvero troppo.

Ora Donad Trump sembra non accettare più questo stato di cose, specie in qualità di primo contribuente delle Nazioni Unite. Ieri ha tagliato i primi 280 milioni di dollari. Non è tanto rispetto agli oltre tre miliardi di dollari che gli Stati Uniti forniscono ogni anno a questo vetusto organismo internazionale, ma è un bel segnale. Come ha detto Nikki Halley «gli Stati Uniti non permetteranno più che i loro nemici approfittino della generosità americana» che cioè usino le Nazioni Unite per i loro torbidi scopi.

Non so in quanti abbiano idea della portata di questa decisione americana, non tanto per la cifra quanto per il gesto. E’ il secondo indizio che Donald Trump intende mettere in discussione l’ONU. Il primo è stato l’uscita degli USA dall’UNESCO. Se la teoria dei tre tre indizi che fanno una prova è corretta il prossimo potrebbe essere un ulteriore taglio ai finanziamenti per le missioni di pace o l’uscita da un altro inutile organismo. Staremo a vedere. Per ora Trump sta metodicamente mettendo a nudo il Re. Nikki Halley è il rappresentate americano all’ONU più duro di sempre e non passa giorno che non svergogni questo organismo ormai alla frutta. Di questo passo ben presto il Re sarà totalmente a nudo e c’è da giurare che ne vederemo delle belle.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

Seguici su…

Sostienici usando PAYPAL

Sostieni Rights Reporter con una piccola donazione

Newsletter

Fai come migliaia di nostri lettori, iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato senza però essere disturbato. Puoi cancellarti quando vuoi