Ieri il Fatto Quotidiano, noto giornale italiano legato a Beppe Grillo, in merito allo scontro armato tra Turchia e Siria titolava: “Siria, l’artiglieria fa 5 morti in Turchia. Ankara risponde con le bombe”. Il titolo dell’organo ufficiale di Grillo era esatto, metteva prima l’antefatto e poi la logica reazione.
Se un fatto del genere fosse accaduto con Israele, come succede quasi quotidianamente con il lancio dei missili da Gaza, probabilmente avremmo invece visto un titolo del genere: “Israele bombarda Gaza”, poi avrebbero fatto il numero delle vittime o feriti e poi, forse alla fine, avrebbero fatto un breve accenno all’antefatto, cioè al lancio di missili da Gaza.
Ho preso l’esempio del Fatto Quotidiano solo perché è il primo che mi è saltato all’occhio, ma potrei fare decine di esempi, a partire dall’ANSA per finire ai tipici giornali sinistri, nei quali l’informazione sui fatti che riguardano Israele viene sistematicamente e volontariamente distorta.
Questa mattina persino RAINEWS24 ha dato la notizia della reazione turca all’attacco siriano in maniera corretta. Sono stata particolarmente attenta ai titoli dei commentatori del direttore Mineo perché di solito, sempre quando si parla di Israele, omettono (o mettono in secondo piano) l’antefatto. Invece questa volta sono stati corretti.
Ma dovrebbe essere sempre così, non solo quando fatti del genere non riguardano Israele. Invece è uno continuo stillicidio di false informazioni, di informazioni omesse od opportunamente celate, persino di informazioni volontariamente distorte e/o capovolte. Poi questi giornalisti si lamentano se gli viene dato l’appellativo di “antisemiti”. Ma, obbiettivamente, c’è un’altra valida ragione per questo comportamento che non sia da collegare all’antisemitismo? Attenderò (immagino invano) le risposte.
Sarah F.
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