Il Parlamento egiziano ha approvato martedì una controversa legge che regolamenta la costruzione e la ristrutturazione delle chiese cristiane nel Paese. La legge era attesa da tempo dalla comunità cristiana in Egitto, la più numerosa del Medio Oriente, ma non ha accontentato tutti a causa del fatto che secondo molti sarebbe addirittura più discriminatoria di quella in vigore prima di martedì.
I detrattori della legge sulle chiese cristiane la paragonano a quella in vigore sulla costruzione della moschee e la giudicano discriminatoria nei confronti dei fedeli cristiani e del cristianesimo. Il punto in questione è che la legge per la costruzione e la ristrutturazione delle moschee, legge che risale al 2001, è molto meno restrittiva di quella per la costruzione e la ristrutturazione delle chiese in quanto per concedere le varie autorizzazioni tiene in considerazione solo la proprietà della terra e i normali permessi edilizi. Quella per la costruzione e la ristrutturazione delle chiese cristiane invece oltre ai normali permessi edilizi e alla proprietà della terra prevede che prima di concedere qualsiasi autorizzazione si debba verificare la quantità di cristiani presenti sul territorio e in base a questo autorizzare, negare o limitare la costruzione o i lavori di ristrutturazione delle chiese. La nuova legge affida ai governatori locali il potere decisionale, cioè agli stessi governatori che non hanno fatto nulla quando le chiese venivano bruciate.
Secondo Ishak Ibrahim della Egyptian Initiative for Personal Rights, la nuova legge è settaria. «Questa è una legge settaria che dimostra come lo Stato egiziano preferisca una religione rispetto a un’altra» ha detto Ishak Ibrahim in una intervista. «Una legge unificata per tutte le religioni dimostrerebbe invece che lo Stato ha a cuore i fedeli di tutte le fedi» ha concluso il difensore dei Diritti Umani.
I cristiani in Egitto rappresentano il 10% della popolazione e sono la più grande comunità cristiana in Medio Oriente. Negli ultimi anni sono stati vittime di diversi attacchi da parte di estremisti islamici che hanno spinto molti di loro a lasciare l’Egitto anche perché non si sentivano tutelati dallo Stato. Decine di chiese sono state distrutte o date alle fiamme soprattutto nei piccoli centri.
La nuova legge è stata invece accolta con favore dai vertici delle varie chiese cristiane che l’hanno definita come «un importante passo avanti nella giusta direzione».
La violenza settaria nei confronti dei cristiani in Egitto ha provocato molte tensioni e danni. Case e raccolti di fedeli cristiani sono state bruciate negli ultimi mesi tanto che il Presidente Al-Sisi aveva promesso pugno duro verso coloro che attaccavano i fedeli cristiani, i loro luoghi di culto e i loro beni, ma questo non ha fermato gli estremisti che spesso vengono coperti proprio dagli stessi che con questa nuova legge dovrebbero approvare la costruzione o la ristrutturazione delle chiese cristiane.
Scritto da Shihab B.