emiro del Qatar capo di Hamas

Vedere l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, arrivare in pompa magna a Parigi, salire sul palco per parlare della guerra a Gaza e degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas, fare un discorso così pacifista, ma così pacifista che per un attimo dimentichi chi è veramente quella bestia in piedi sul palco a prendersi gli applausi dell’elite parigina.

Poi ti torna in mente che da anni il Qatar finanzia Hamas, i tunnel del terrore, l’acquisto di armi, le operazioni clandestine, le rivolte in Cisgiordania, persino il mantenimento al potere di quel pupazzo di Maḥmud Abbas, alias Abu Mazen.

Ti torna in mente che è il Qatar (insieme alla Turchia) a dare rifugio da anni ai capi di Hamas, a farli vivere nel lusso mentre la loro gente muore di fame sotto la tirannia dei loro omologhi di Gaza.

E lui, Tamim bin Hamad Al Thani, emiro del Qatar, parlando dal palco di Parigi ci dice che «la salvezza degli ostaggi israeliani è una corsa contro il tempo» che «il mondo vede il genocidio del popolo palestinese. La fame, gli spostamenti forzati, i bombardamenti selvaggi vengono usati come armi». E poi conclude affermando che «la comunità internazionale non è ancora riuscita ad adottare una posizione unitaria per porre fine alla guerra a Gaza e garantire il minimo indispensabile di protezione per bambini, donne e civili».

Eppure tutti sanno che le sofferenze del popolo arabo di Gaza sono il frutto delle sue laute donazioni ad Hamas, dove “laute” è un eufemismo. La Gaza sotterranea è costata più di quella in superficie e di certo Al Tani sapeva benissimo a cosa serviva e con che denaro veniva costruita.

È stato l’emiro del Qatar ad avvicinare i sunniti di Hamas agli sciiti iraniani della Forza Quds. È grazie alla sua mediazione se da Teheran sono arrivati a Gaza i missili iraniani con i quali da anni tengono in ostaggio il sud di Israele.

Il Qatar ha investito miliardi di dollari su Hamas, miliardi di dollari. Non su Gaza, non sullo sviluppo palestinese, su Hamas. E adesso quell’essere immondo di Tamim bin Hamad Al Thani ci viene a raccontare la favoletta che è preoccupato per i civili di Gaza? Che gli preme la sorte degli ostaggi? Ma per favore. Giusto qualche ragazzetto che manifesta per la Palestina può convincere.

L’emiro del Qatar sta proteggendo il suo investimento miliardario, non sta mediando per la pace o per una tregua umanitaria. Non gliene importa nulla dei civili (sempre donne e bambini, come se a Gaza gli uomini non ci fossero). Gli importa di salvare il salvabile della sua creatura.

«Siamo in una corsa contro il tempo per riportare gli ostaggi alle loro famiglie e allo stesso tempo dobbiamo lavorare per porre fine alle sofferenze del popolo palestinese» ha detto l’essere immondo mentre i suoi tirapiedi stanno negoziando la liberazione di decine di terroristi in cambio degli ostaggi. Addirittura centinaia in cambio delle donne soldato rapite da Hamas. Essere immondo.