Erdogan cerca di zittire la stampa estera: attacco hacker a siti israeliani e asiatici

Il Times of Israel e Asia News sono stati attaccati ieri da Hacker turchi al soldo del regime di Recep Tayyip Erdogan. I due importanti portali di notizie sono rimasti “defacciati” per diverso tempo.

Un gruppo di hacker turchi che si fa chiamare “Hacker Akincila” noti anche come “Akincila / Cyber-Warrior”, già noto per altre “imprese” simili è riuscito a cambiare la homepage dei due importanti portali di notizie e, per lo meno per quanto riguarda il Times of Israel, la concomitanza con il centenario della dichiarazione di Balfour è apparso sin da subito evidente anche perché nel messaggio degli hacker turchi era evidente il riferimento alla Palestina e a Gaza.

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Per diverse ore la homepage dei due portali di notizie è stata sostituita da una immagine dove si poteva vedere la bandiera turca, un versetto del Corano e la frase «anche se resteremo le uniche persone al mondo, continueremo a difendere Gaza e la Palestina». Anche se i contenuti interni ai due portali risultavano comunque accessibili, la Homepage è rimasta così per diverse ore, fino a quando cioè i tecnici dei due portali sono riusciti a ripristinare la homepage originale.

Accuse a Erdogan e alla sua “prepotenza mediatica”

«L’attacco cyber-terrorista al Times of Israel e ad Asia News è coerente con con i tentativi del regime turco di intimidire la stampa libera che critica la trasformazione della Turchia in un bizzarro regime islamico di cui Erdogan è il sultano assoluto» ha detto David P. Goldman in un editoriale apparso questa mattina su Asia News. Il direttore del Times of Israel, David Horovitz, sentito in serata da RR ha detto che la connessione tra il centenario della dichiarazione di Balfour e l’attacco hacker appare evidente aggiungendo poi che «gli hacker turchi cercano di impedire alle persone di informarsi attraverso l’informazione libera e seria, attraverso il giornalismo responsabile e indipendente di cui ci vantiamo di far parte».

A finire direttamente sotto accusa è proprio Erdogan che userebbe i cyber-terroristi per intimidire quando non silenziare le voci di dissenso con il suo regime. Era già successo qualche tempo fa con alcuni portali di notizie olandesi che avevano sostenuto il Governo olandese durante la breve crisi diplomatica tra Turchia e Olanda in occasione del controverso referendum che ha dato a Erdogan poteri praticamente illimitati. Il Governo olandese,, sostenuto dalla stampa locale, aveva impedito ad alcuni politici turchi di fare propaganda elettorale a favore del referendum in territorio olandese scatenando le ire di Erdogan. Anche in qual caso ad attaccare i portali olandesi furono i cyber-terroristi di “Akincila / Cyber-Warrior”.

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

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